I 34 faldoni del processo 'compagni
di merende' hanno lasciato nei giorni scorsi gli archivi del
palazzo di giustizia di Firenze. Lo scrive il quotidiano La
Nazione. I faldoni, contenenti tutti gli atti confluiti nel
cosiddetto filone 'mostro bis' sono ora a Genova, dove i giudici
della corte d'appello sono chiamati a valutare la richiesta di
revisione della condanna all'ergastolo di Mario Vanni. A
presentare l'istanza, su incarico del nipote del postino di San
Casciano Paolo Vanni, sono stati gli avvocati Antonio Mazzeo e
Valter Biscotti. L'istanza dei due legali, circa 400 pagine con
alcune integrazioni, ha superato il vaglio della "non manifesta
infondatezza" e il prossimo 9 maggio verrà presentata in camera
di consiglio a cui prenderà parte anche la procura generale del
capoluogo ligure oltre ai giudici della terza sezione penale. La
richiesta degli avvocati del nipote di Vanni s'incentra su una
nuova consulenza di entomologia forense che anticipa di due
giorni la data dell'ultimo della serie di delitti, quello degli
Scopeti nel settembre del 1985. Giancarlo Lotti riferì di aver
visto Pietro Pacciani e Vanni attaccare la canadese dove si
trovavano Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili la sera
dell'8 settembre, la notte prima del ritrovamento dei cadaveri.
Ma la consulenza sulle larve di "lucilia" presenti nelle foto
dei cadaveri, firmata da Fabiola Giusti e Stefano Vanin, afferma
che gli insetti avevano raggiunto il terzo stadio di sviluppo,
circostanza che secondo il pool di esperti impone la
retrodatazione della morte dei due francesi alla notte tra
venerdì 6 e sabato 7 settembre "con inizio della colonizzazione
da parte dei ditteri la mattina di sabato 7 settembre 1985". Per
i legali, questa rientra nel novero delle «nuove prove» previste
dalla Cassazione per l'accesso all'istituto straordinario della
revisione.
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