La riforma dell'edilizia
residenziale sociale in Umbria è stata al centro di un confronto
nel Consiglio delle autonomie locali. Il dibattito ha visto
emergere posizioni diverse, con alcuni amministratori che hanno
sollevato osservazioni critiche, mentre altri hanno riconosciuto
il valore del disegno di legge approvato in via preliminare
dalla Giunta regionale, che modifica la legge regionale 28
novembre 2003, numero 23, in materia di edilizia residenziale
sociale.
L'assessore regionale alle Politiche abitative, Fabio
Barcaioli, ha spiegato, secondo quanto riferisce una nota della
Regione: "Il nostro obiettivo è rafforzare i criteri di equità e
trasparenza nell'assegnazione degli alloggi popolari. La riforma
si basa su principi di giustizia sociale e su precisi
riferimenti giuridici. Il requisito dei cinque anni di residenza
è stato dichiarato incostituzionale e va superato per garantire
un sistema pienamente conforme alla legge. Lo stesso vale per la
revisione delle regole sulla proprietà di immobili all'estero,
che introduce una valutazione più realistica, dato che era un
requisito impossibile da verificare e che incagliava la
costituzione della graduatoria e l'assegnazione delle case".
Il presidente del Consiglio delle autonomie locali, Erigo
Pecci, ha invece ricostruito il dibattito avvenuto in assemblea:
"Nell'ambito dell'assemblea del Consiglio delle autonomie locali
dell'Umbria, è stata discussa la proposta di modifica della
legge sulla gestione dei bandi di assegnazione delle case
popolari. Durante il dibattito, alcuni aspetti della riforma
sono stati sottoposti all'attenzione della presidenza del
Consiglio, suscitando un acceso confronto che ha polarizzato le
posizioni su due fronti distinti. - continua Pecci - Il voto si
è svolto sia in presenza che da remoto, come spesso accade, ma
ha risentito di alcune difficoltà nella gestione delle presenze.
L'esito è stato di 14 voti favorevoli e 14 contrari. In base al
regolamento, in caso di parità la proposta non viene approvata.
Questo, perciò, non significa che tutti i rappresentanti
presenti abbiano espresso un'opinione contraria alla riforma".
Ha concluso Barcaioli: "La maggioranza è compatta su questa
riforma, così come lo sono i cittadini, che ci hanno dato
fiducia con i risultati elettorali, da Perugia all'Umbria. È
evidente che la nostra proposta risponde a un'esigenza reale, a
differenza di chi continua a cavalcare argomenti divisivi e
senza alcun fondamento. Chi ha bisogno di una casa troverà
risposte adeguate, nel rispetto della legalità e delle esigenze
del territorio. La propaganda non costruisce case, la buona
amministrazione sì".
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