Il Consiglio nazionale dei
commercialisti esprime "apprezzamento" per il decreto correttivo
in materia di cooperative compliance, adempimenti e concordato
preventivo biennale licenziato oggi dal Consiglio dei ministri,
giacchè "accoglie molte delle proposte avanzate" dalla stessa
categoria professionale. Lo si legge in una nota.
In particolare, "di grande rilievo sono le modifiche introdotte
in materia di concordato preventivo biennale per il quale viene
prevista, tra l'altro, una tassa piatta opzionale
sull'incremento di reddito concordato variabile tra il 10% e il
15% nonché la precisazione che la protezione dagli accertamenti
basati su presunzioni semplici si estende anche ai forfettari e
include l'Iva per i contribuenti a cui si applicano gli Isa".
Per il presidente nazionale Elbano de Nuccio il testo va "nella
logica di andare incontro alle esigenze quotidiane dei colleghi
e, nel contempo, di rendere più efficienti gli strumenti
normativi esistenti come, ad esempio, l'ampliamento del termine
a 60 giorni per la definizione degli avvisi bonari e, per quanto
riguarda l'adempimento collaborativo, prevedere, per coloro che
adottano volontariamente il 'tax control framework', la totale
disapplicazione delle sanzioni amministrative per le violazioni
relative ai rischi fiscali comunicati preventivamente".
Il consigliere con delega alla Fiscalità Salvatore Regalbuto
evidenzia "la messa a regime del termine al 31 ottobre per la
presentazione del modello redditi e del 31 luglio per l'adesione
al concordato preventivo biennale, ma soprattutto l'ampliamento
da 30 a 60 giorni del termine per il pagamento, integrale o
della prima rata, degli avvisi bonari. Quest'ultima modifica è
stata tenacemente richiesta dal Consiglio nazionale nella
consapevolezza che il maggior termine consentirà una gestione
più efficace e meno frenetica degli avvisi da parte dei colleghi
ma anche da parte dell'Agenzia delle Entrate, con indubbi
benefici per tutti. La norma ha richiesto un tangibile sforzo
per individuare le coperture finanziarie e anche per questo deve
essere valorizzato l'impegno delle Commissioni Parlamentari, del
Governo e della stessa Agenzia delle Entrate per introdurre una
modifica quanto mai opportuna", termina la nota.
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