"Il Consiglio di Stato ha accolto
l'istanza proposta dal Consiglio nazionale dei periti
industriali e dei periti industriali laureati, sospendendo la
sentenza del Tar del Lazio che aveva disposto l'annullamento del
regolamento con il quale, il 23 gennaio scorso, erano stati
rinnovati i vertici" della stessa categoria professionale. Lo si
legge in una nota dei periti industriali, nella quale si
evidenzia che "il Consiglio di Stato ha, inoltre, fissato al 30
luglio prossimo la camera di consiglio per la discussione".
"Siamo soddisfatti - commenta il presidente del Consiglio
nazionale dei periti industriali e dei periti industriali
laureati Giovanni Esposito - perché la decisione del Tribunale
amministrativo regionale avrebbe potuto rallentare i lavori
della nostra organizzazione, in una fase delicata e molto
importante della sua vita. Siamo, infatti, impegnati
quotidianamente sulla riforma del sistema formativo, in
particolare con l'introduzione delle lauree professionalizzanti,
e sulla valorizzazione della figura del perito industriale in un
momento storico in cui le sue competenze diventano cruciali per
lo sviluppo dell'intero sistema Paese. Siamo andati avanti -
prosegue Esposito - convinti anche della legittimità delle
regole elettorali con le quali abbiamo rinnovato il Consiglio
nazionale, regole improntate sull'obiettivo dell'equilibrio di
genere, così come da articolo 51 della Costituzione. Desta,
infatti, perplessità la scelta di contestare una riforma
incentrata sulla riduzione del gender gap all'interno delle
associazioni e delle organizzazioni rappresentative di categorie
professionali".
E chiude: "Andiamo avanti, orgogliosi di difendere valori e
principi su cui fondare la società del futuro".
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