"Dal primo luglio Milano sarà
ufficialmente la terza sede del Tribunale unificato dei
brevetti, affiancandosi a Parigi e Monaco. Un passaggio
importante, che certifica la centralità economica e giuridica
del nostro Paese nel contesto europeo", e "un'assegnazione che
giunge al termine di un lungo percorso iniziato nel 2020, che ha
coinvolto diverse figure professionali e istituzionali e ha
visto i periti industriali, in particolare attraverso la sezione
Design, impegnarsi per il raggiungimento di questo obiettivo". È
quanto si legge in una nota del presidente del Consiglio
nazionale dei periti industriali e dei periti industriali
laureati Giovanni Esposito, che ricorda come l'Italia,
firmataria dell'accordo istitutivo del Tribunale del 27 febbraio
2013, abbia "lavorato intensamente per promuovere la candidatura
del capoluogo lombardo, un luogo ritenuto ideale per la sua
eccellente posizione logistica e infrastrutturale, oltre che per
il suo ruolo preminente nel campo dell'innovazione e della
proprietà intellettuale", e "la categoria dei periti
industriali, attraverso il Consiglio nazionale, ha giocato un
ruolo cruciale".
Tanto che, va avanti la nota, "ad inizio 2020, in pieno periodo
Covid, ha promosso uno studio tecnico a sostegno della
candidatura di Milano, dimostrando con dati chiari e oggettivi
come l'Italia fosse pronta ad accogliere il Tribunale
specialmente dopo l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea".
Lo studio, si legge, "ha identificato la città meneghina come il
territorio più adatto a ospitare questa realtà, grazie alla sua
elevata concentrazione di brevetti, consulenti brevettuali,
avvocati esperti in proprietà industriale, e una robusta
infrastruttura di supporto. Con l'occasione, ringraziamo il
presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana per le parole
di apprezzamento per i periti industriali, in particolare per il
documento redatto a sostegno della candidatura di Milano. Il
raggiungimento di questo traguardo è un onore e un privilegio
per tutti i professionisti", chiude Esposito.
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