Nelle Marche le denunce di
infortunio, nel 1° semestre del corrente anno, restano pressoché
invariati: dai 8.376 dello stesso periodo dell'anno precedente
si passa a 8.375. Il 63.3% sono di maschi e l'80% italiani. In
riduzione le denunce del settore industriale e servizi, (da
6.317 a 6.285 -0.5%); sono il 75.4% del totale. Lo rende noto un
comunicato di Guido Bianchini membro nazionale Uil, Comitati
Inail sulla base di dati rielaborati su fonte Open Data Inail.
Secondo l'esponente della Uil "la Regione Marche, nel periodo
in esame, resta putroppo al terzo posto in questa triste
classifica nazionale, dopo la Toscana e la Puglia".
Le denunce del settore agricolo passano da 466 a 442 (-5.2%);
prosegue la crescita di quelle per Conto dello Stato che passano
da 1.593 a 1.648 (+3.5%). Stabili le denunce delle Attività
Manifatturiere (da 1.256 a 1.262 +0.5%). C'è un incremento nelle
Costruzioni del 13.2% (da 592 a 670).
Rispetto l'età restano emblematici gli incrementi nella
fascia fino a 14 Anni di età (da 819 a 894 ovvero + 9.2%).
In tutte le province marchigiane, nel periodo in esame, si
registrano diminuzioni ad eccezione di quella di Fermo (+13.7%)
e Pesaro Urbino (+0.7%). Circa gli infortuni mortali denunciati
si registra una diminuzioni del 30% poiché di passa dai 10 del
2023 ai 7 attuali. Riduzione che riguarda tutte le province ad
eccezione di quella di Fermo che da 0 passa a 2.
Tornano a crescere le denunce di malattia Professionale,
protocollate all'Inail nel semestre, che risultano essere 4.185
(+391 casi +10.3). In crescita in tutte le province (Ancona
+39%) a eccezione della provincia picena con un decremento del
2.9%. Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto
connettivo crescono dell'11.4%, con quelle del sistema nervoso
e dell'orecchio sono le prime tre malattie professionali
denunciate, seguite dai tumori (da 29 a 37 denunce +27.5%).
"I dati illustrati, sempre provvisori e soggetti a variazioni
riguardano denunce esclusivamente presentate all'Inail quindi
sono esclusi tutti i casi non soggetti alla assicurazione
obbligatoria".
Secondo Bianchini è "Evidente la necessità di interventi
infrastrutturali viari fortemente carenti sia nella regione, sia
nel sud della stessa; carenza che induce tanti lavoratori a
recarsi sul posto di lavoro con mezzi propri e quindi con
maggiori rischi nel tragitto casa/lavoro".
Bianchini ribadisce come in ogni caso "non bisogna allentare
le azioni di prevenzione e le sinergie tra tutti i soggetti che
si interessano di sicurezza sul lavoro,.
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