L'Aiga (giovani avvocati) aderisce
allo stato di agitazione proclamato dall'Assemblea
dell'Organismo congressuale forense (Ocf), "condividendo la
forte preoccupazione per la drammatica situazione in cui versano
gli uffici dei giudici di pace, afflitti da croniche
inefficienze dettate soprattutto dalla carenza del personale
giudicante ed amministrativo, condizione aggravata ulteriormente
dalla mancata formazione del personale al repentino recepimento
del processo telematico e dell'adeguamento delle infrastrutture
tecnologiche". Lo rende noto un comunicato della stessa
associazione dei professionisti under45.
"Già lo scorso 26 giugno la nostra associazione - rileva la nota
- aveva rappresentato tale situazione al ministro della
Giustizia, Carlo Nordio, chiedendo la proroga dell'entrata in
vigore dell'ampliamento delle competenze dell'ufficio del
giudice di pace, così da avere il tempo di poter colmare le
scoperture degli organici amministrativi e giudicanti,
proponendo al contempo l'adozione di alcuni interventi idonei
per cercare di risolvere le problematiche che più interessano
gli uffici del giudice di pace. La grave situazione - la cui
risoluzione risulta non più procrastinabile - lede il diritto
dell'avvocatura, in particolare dei più giovani che affollano le
aule e i corridoi degli uffici del giudice di pace, di poter
svolgere appieno la professione, oltre a costituire una mancata
risposta alla domanda di giustizia dei cittadini", si precisa.
L'Aiga auspica, dunque, "un solerte intervento delle istituzioni
politiche e rimane in attesa delle determinazioni in merito alle
iniziative che le istituzioni forensi vorranno intraprendere in
caso del prolungarsi dell'emergenza".
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