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In evidenza
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Il decreto 'Salva-casa' "da un lato
si propone di legittimare piccole difformità", ma "dall'altro
non possiamo non evidenziare l'eccessivo carico di compiti e
responsabilità a carico dei professionisti. Un contesto
certamente non più sostenibile". Lo si legge in una nota dei
Consigli nazionali degli architetti, degli ingegneri e la
Fondazione Inarcassa, secondo cui col provvedimento "il
professionista, insomma, diventa sempre più il tappabuchi delle
inefficienze altrui. Nel caso specifico, però, la norma richiede
una prestazione impossibile o quasi. Difatti, anche le più
moderne tecniche non consentono di stabilire con certezza l'età
di realizzazione del manufatto. Pretendere, pertanto, che il
professionista attesti, in assenza di documentazione
disponibile, non già l'epoca, ma addirittura la data di
realizzazione, è assolutamente irragionevole e sanzionare
penalmente tale esercizio lo è ancora di più", si sottolinea.
Ecco perché, evidenziano, "abbiamo chiesto e chiediamo al
legislatore di apportare, nel corso dell'iter di approvazione,
una opportuna modifica, stralciando tale previsione normativa,
quantomeno nella parte delle sanzioni penali", si legge, infine,
nella nota.
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