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In evidenza
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"La decisione di rendere obbligatoria
la ripartizione in 10 anni delle residue agevolazioni per le
ristrutturazioni (Superbonus in primis) desta grosse
perplessità. Qualora confermata, questa disposizione, annunciata
dal ministero dell'Economia, cadrebbe come pioggia su un suolo
già abbondantemente bagnato". A pensarla così il presidente
dell'Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti
contabili (Ungdcec) Francesco Cataldi, secondo cui il cosiddetto
decreto 'salva-conti', infatti, "già in passato ha stabilito
importanti limitazioni sulla materia in questione, bloccando le
opzioni alternative all'utilizzo dei benefici fiscali per gli
interventi edilizi e impedendo qualsiasi possibilità di
regolarizzazione degli eventuali errori che fossero stati posti
in essere".
Il leader del sindacato afferma che "ci eravamo già espressi
circa l'opportunità di "correre ai ripari" rispetto a una norma
che avrebbe leso uno dei pilastri del nostro ordinamento, vale a
dire la tutela dell'affidamento. Appello che è rimasto
inascoltato, ma oggi la storia pare destinata a ripetersi, forse
addirittura con scenari peggiori", chiude Cataldi.
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