Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
In evidenza
In evidenza
Responsabilità editoriale di Advisor
Responsabilità editoriale di Advisor
Con il settore immobiliare in fase di uscita dal ciclo economico meno favorevole, si valorizzano oggi più che mai gli obiettivi ESG da ottenere, soprattutto per quanto riguarda le emissioni di carbonio. E’ questa l’opinione espressa da Crispin Royle-Davies, senior research analyst, Nuveen Global Real Estate Carbon Reduction.
“Il settore immobiliare, compresi i fondi di investimento immobiliare (REIT), ha subito un impatto negativo derivante dall’aumento dei tassi di interesse delle banche centrali e i volumi delle transazioni e le valutazioni degli asset sono stati colpiti. I dati di Bloomberg mostrano che i REIT in genere sottoperformano gli indici del mercato azionario più ampio durante i cicli di rialzo dei tassi quando la velocità dei rialzi dei tassi supera le aspettative del mercato, come è avvenuto tra il 2017 e il 2019. Tuttavia, gli stessi dati mostrano che, anche prima della fine di un ciclo di rialzi, i REIT hanno precedentemente sovraperformato gli indici azionari più ampi, come è accaduto sia nel 2006 che nel 2018. Questi periodi coincidono tipicamente con un rallentamento economico più ampio, in cui i flussi di cassa a più lunga durata forniti dai REIT vengono apprezzati maggiormente dal mercato” sottolinea Davies.
Le precedenti performance di mercato suggeriscono che, se i tassi d'interesse inizieranno a diminuire, i REIT potrebbero iniziare a registrare un'inversione di tendenza.
“Le caratteristiche storiche positive dei REIT rimangono forti per gli investitori, in quanto rappresentano una classe di attivi in grado di offrire un reddito costante e un'efficace diversificazione. Se a ciò si aggiungono i significativi sconti del mercato sui valori patrimoniali netti (NAV) dei REIT, sembrano esserci tutti gli ingredienti per un rally dei REIT, con sconti a breve termine sostenuti da vantaggi storici per i portafogli” precisa il senior research analyst di Nuveen.
Ma in realtà il settore immobiliare offre anche altre opportunità.
“La realizzazione di obiettivi climatici netti zero entro il 2050 sta diventando una priorità per gli investitori, le società immobiliari e i loro locatari. Poiché nel 2021 il settore immobiliare rappresenterà il 40% delle emissioni globali di carbonio, i progressi nella riduzione delle emissioni di questa classe di asset sono essenziali per realizzare cambiamenti ambientali materiali a livello globale” spiega Davies.
Questo vuol dire che i REIT incentrati sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica hanno il potenziale per sfruttare queste esigenze, trasformando gli edifici esistenti inefficienti in immobili più ecologici e riducendo così le loro emissioni di anidride carbonica.
“Riteniamo che vi siano diverse ragioni fondamentali per cui la decarbonizzazione degli immobili potrebbe favorire i rendimenti futuri del settore immobiliare quotato. Gli studi dimostrano che le società che danno priorità alla decarbonizzazione dovrebbero avere un accesso superiore e un prezzo migliore per il capitale azionario e di debito rispetto ai loro omologhi” continua l’analyst di Nuveen.
“Per gli investitori, riteniamo che le attuali valutazioni interessanti e il rendimento assieme alla robusta crescita dei dividendi e i fondamentali sani offerti dai REIT possano costituire una solida aggiunta a un portafoglio diversificato a lungo termine. Inoltre, investire in queste società le aiuta a perseguire i loro obiettivi ambientali di riduzione delle emissioni di carbonio per generare un impatto tangibile sul cambiamento climatico” conclude Davies.
Responsabilità editoriale di Advisor
Ultima ora