(di Angelica Folonari)
Sono raddoppiati in due anni gli
italiani che investono in criptovalute e anche gli investimenti
sostenibili sembrano diventare via via più attraenti. E quando
si tratta di scegliere come impiegare i propri risparmi, i
social media battono i giornali della carta stampata e del web e
si collocano al terzo posto, dopo Internet e Tv, nella
graduatoria delle fonti di informazione più usate dalle
famiglie. La tendenza al ricorso ai social è più accentuata tra
i giovani e le donne. Ma all'interno dei nuclei familiari chi
decide dove e cosa investire è di regola la persona che
percepisce il reddito più alto e nella stragrande maggioranza si
tratta di uomini. A tracciare l'identikit dell'italiano alle
prese coi mercati finanziari è il rapporto Consob sulle scelte
di investimento delle famiglie italiane.
Secondo l'indagine condotta su un campione di 2.000 persone,
tra il 2022 e il 2024 la percentuale degli intervistati che
dichiara di avere criptovalute in portafoglio è più che
raddoppiata, dall'8 al 18%, anche se la scelta non sempre è
associata ad un'effettiva conoscenza delle caratteristiche di
questo tipo di asset digitale. In crescita anche gli
investimenti qualificati come sostenibili, passati dall'11 al
20% nel salvadanaio del 20% degli intervistati.
Internet è di gran lunga il canale più usato per la ricerca
di informazioni finalizzate a prendere una decisione di
investimento: il 67% degli intervistati si approvvigiona sul
web. Al secondo posto la Tv (43%) e a seguire con il 36% i
social media, mentre carta stampata e testate on-line sono usate
dal 34% degli interpellati, percentuale che scende al 33% per i
siti delle istituzioni. La rilevanza dei social come fonte
d'informazione in campo finanziario è maggiore per i giovani fra
i 18 e i 34 anni (il 58%, più di uno su 2), per le donne (42%
contro il 34% degli uomini), per i nuclei familiari che
gestiscono somme inferiori ai 50.000 euro (41%) e per chi ha un
basso livello di educazione finanziaria (55%). Tuttavia, una
volta raccolte le informazioni nella prima fase di orientamento,
quando si arriva alla decisione finale su come investire i
propri soldi, la percentuale di intervistati che si lascia
guidare dalle indicazioni trovate sui social scende al 3%.
Lo studio mette in luce poi che il decisore finanziario è di
regola il membro della famiglia che percepisce il reddito più
alto ed è anche il principale responsabile della gestione delle
finanze. Nel 78% dei casi è un uomo di età media di 51 anni. Si
conferma, dunque, il divario di genere che caratterizza il
contesto italiano con riferimento non solo ad aspetti
retributivi ma anche sociali e culturali. L'obiettivo
prioritario nelle scelte di investimento è la protezione del
capitale (81%) a fronte di un 55% di intervistati che si
prefigge, invece, la crescita del capitale.
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