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Federagenti, 'no alla privatizzazione dei porti per fare cassa'

Federagenti, 'no alla privatizzazione dei porti per fare cassa'

Santi, 'Infrastrutture strategiche restino in mano pubblica'

GENOVA, 06 settembre 2024, 15:14

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Mi rifiuto di pensare che si possa anche solo ipotizzare una privatizzazione dei porti italiani con il solo scopo di fare cassa". Così il presidente di Federagenti Alessandro Santi, guida dell'associazione degli agenti marittimi italiani, attraverso una nota stoppa sul nascere l'idea di una privatizzazione dei porti italiani che circola con insistenza da giorni, sul modello degli aeroporti, senza che ci sia stata finora un'ufficializzazione.
    "I porti italiani con tutti i loro difetti e l'Italia meritano qualcosa in più in termini di politica e di strategia di sviluppo - dichiara - e deve essere affermata con chiarezza quale sia la strategia nonché gli obiettivi alla base di questo progetto, se di questo si tratta, di privatizzazione". D'accordo su un soggetto centrale che progetti gli interventi nei singoli porti nel quadro appunto di una pianificazione e una strategia nazionale, sul resto Santi non concorda e ritiene "inapplicabile" la comparazione con gli aeroporti.
    "Si torna a parlare di una holding portuale nella quale, in teoria, dovrebbero entrare i soggetti privati, oppure, più credibilmente, di una trasformazione in Spa di alcune Autorità di sistema portuale, previa acquisizione di azioni del sistema portuale italiano da parte di soggetti privati, ma gli interrogativi senza risposte prevalgono", commenta Santi. A partire dal quello che si creerebbe nel "rapporto fra un ente centrale dei porti, una holding e i numerosi soggetti privati che già gestiscono in concessione importanti terminal nei singoli porti, ingenerando potenziali conflitti di interesse".
    "Ritengo che le infrastrutture strategiche del Paese debbano essere sotto controllo pubblico e per altro le privatizzazioni non hanno mai prodotto in Italia risultati entusiasmanti", evidenzia Santi secondo cui "il concetto del prendi i soldi e scappa svendendo quote della portualità, senza una precisa analisi sugli effetti economici e sociali di tale scelta, a mio parere ha scarsa credibilità e spero e credo, da operatore portuale, che le troppe voci circolate su questo presunto progetto di efficientamento siano preventivamente oggetto di analisi per evitare ulteriori perdite di tempo che si sommerebbero a quelle maturate in questi anni".
   

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