"Quest'anno abbiamo assistito a un
enorme aumento del numero di navi equipaggiate per allacciarsi
alla rete elettrica a terra in porto. Ma sono ancora troppo
pochi gli scali in cui è presente questo tipo di infrastruttura.
In Europa sono solo 16 porti,di cui ben 10 tra Germania e
Norvegia". Lo ha detto Pierfrancesco Vago, chairman di Clia
Europe e presidente esecutivo di Msc crociere, commentando alla
SMM (Shipbuilding, machinery & marine technology) di Amburgo il
report presentato proprio da Clia sulla transizione ecologica
del settore.
"E' tuttavia incoraggiante - concede però Vago - che,
secondo una recente ricerca dell'associazione, ben 21 porti
europei abbiano finanziamenti e piani per attivare i
collegamenti da terra nel prossimo futuro. Da parte nostra,
continueremo a sollecitare i governi ad accelerare gli
investimenti e a dare priorità agli ormeggi per crociere con
questa infrastruttura". C'è un altro dato che emerge dal report:
"Se le navi da crociera potessero connettersi all'elettricità in
banchina per la metà del tempo di stazionamento in porto,
raggiungerebbero il primo obiettivo di FuelEU maritime (cioè
ridurre entro il 2030 le emissioni di gas serra derivanti dal
trasporto marittimo del 55%, ndr) fra il 2025 e il 2029. Ecco
perché questi investimenti sono così importanti" sottolinea
Vago.
Il settore sta lavorando in tutte le direzioni per ridurre
l'impatto ambientale, dall'elettrificazione ai sistemi di
pulizia dei gas di scarico all'utilizzo di nuovi carburanti più
puliti con una riduzione da 2019 a oggi del 30% dei carburanti
"pesanti". Ma, ha ribadito Vago, servono più infrastrutture di
bunkeraggio.
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