"Dobbiamo cercare di avere le
stesse regole in Europa che hanno le altre nazioni a livello
mondo. Le flotte europee sono particolarmenrte importanti non
solo nella logistica europea ma mondiale, quindi abbiamo bisogno
di andare a ridurre le emissioni delle navi ma bisogna farlo in
maniera globale, evitando di creare ad esempio ai porti del Nord
Africa vantaggi competitivi basati proprio sul fatto che loro
non adeguino i livelli di emissione. Va evitato il rischio di
trovarci con navi di serie A che vanno in Europa e navi di serie
B che circolano da altre parti". Lo ha detto il viceministro
all'Economia e Trasporti Edoardo Rixi intervenendo al convegno
sull'Economia del mare organizzato dal Sole 24 Ore a bordo di
Costa Smeralda ormeggiata a Genova a proposito dell'entrata in
vigore dell'Ets (Emission trade system, la tassazione europea
delle emissioni) da gennaio anche per il settore marittimo e del
rischio, per ora scampato, di una estensione da parte
dell'Europa dell'Etd (Energy taxation directive) anche ai
carburanti per uso marittimo. L'applicazione solo in Europa di
tasse e regole, secondo il viceministro rischierebbe di far sì
che nei porti africani concorrenti si possa continuare a girare
con le vecchie "carrette del mare" invece che con navi moderne e
più green. "Il rischio è che in quel modo venga buttata non solo
la qualità ambientale ma anche il rinnovo delle flotte"
sottolinea appunto Rixi, ribadendo che l'Italia si opporrà a
nuove tasse sulle emissioni per le aziende europee e italiane,
come averva già dichiarato il ministro Matteo Salvini.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA