Il Lazio si conferma tra le prime
regioni italiane per numero di lavoratori domestici regolarmente
assunti: nel 2023 se ne contano 117.500, di cui 37.186 badanti e
80.314 colf. Rispetto al 2014, il settore ha subito una
contrazione complessiva del 15,6%, con una riduzione delle colf
del 23,2%, mentre il numero delle badanti ha registrato un
incremento del 7,6%.
Emerge dal 1° paper del Rapporto 2025 "Family (Net) Work -
Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico", promosso da
Assindatcolf e curato dal Censis, intitolato "La fatica delle
famiglie: una difficile articolazione della domanda di cura".
Secondo l'analisi nel Lazio, nel 2023, si contano 20,6
lavoratori domestici ogni 1.000 abitanti, di cui 6,5 badanti e
14,1 colf. L'indagine evidenzia, inoltre, un alto "indice di
solitudine": nel Lazio si contano 38,7 persone sole ogni 100
famiglie, un dato che supera la media nazionale (34,4). Il
rapporto tra badanti e persone sole con almeno 60 anni si
attesta a 7 badanti ogni 100 anziani soli, un dato inferiore
alla media nazionale di 8,5.
"La fotografia del Censis - dichiara Andrea Zini -
presidente di Assindatcolf - restituisce un quadro chiaro del
ruolo cruciale del lavoro domestico e dell'assistenza familiare
in una società sempre più anziana e frammentata. Per questo
chiediamo misure di sostegno al comparto, sia a livello
nazionale che regionale, e aiuti alle famiglie, che da sempre si
fanno carico di tutto il peso di cura, anche economico. Al
contempo serve un formale riconoscimento del ruolo del settore
domestico e della figura del caregiver, veri pilastri del
welfare pubblico".
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