"Se a un convegno di cardiologia si
manda il miglior oculista del mondo a parlare, forse qualcosa
non funziona. E sovente capita anche questo: il dibattito sul
nucleare viene portato avanti dall'esperto di oculistica.
Dobbiamo superare questo, ed avere i piedi ben piantati". Lo ha
detto il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica,
Gilberto Pichetto, a un evento a Padova del Consorzio Rfx per le
ricerche sulla fusione nucleare.
"Il disegno di legge che il Cdm ha approvato lo scorso
venerdì - ha proseguito Pichetto - prevede di dare un quadro
regolatorio a questo paese, metterlo in condizioni di integrare
la produzione di energia delle rinnovabili a nuove fonti
rinnovabili: la fissione nel primo momento, poi la fusione, per
avere energia pulita e sufficiente a mantenere ricco il nostro
paese".
"Decarbonizzare non si può farlo solo con i proclami, solo
con l'eolico, il fotovoltaico, l'idroelettrico - ha detto ancora
il ministro -. Quando abbiamo approvato il Piano nazionale
energia due anni fa, il Pniec, i tecnici mi hanno detto che fra
20-25 anni avremo più del doppio della domanda di energia
elettrica. Hanno detto 'mettiamo 700 terawatt'. Mi sono detto,
'ma non è che esageriamo?'. Oggi, col boom dei data center e
dell'intelligenza artificiale, comincio ad avere il dubbio di
aver sottostimato la domanda futura. Questo ci pone il dovere di
dare delle risposte. E le risposte non si danno dal punto di
vista emotivo, mi piace o non mi piace. Bisogna essere seri,
affidarsi alla scienza, dare tutte le garanzie".
"I governi devono governare, e governare vuol dire guardare
più avanti rispetto alla propria permanenza - ha detto ancora il
ministro -. Io mi sono mosso, abbiamo un disegno di legge che
andrà in parlamento. Il parlamento farà tutte le sue
valutazioni. Chi ci sarà, deciderà. Nel momento in cui anche
sulla fissione si dovrà fare la valutazione, ci sarà qualcun
altro, io sarò uno spettatore. Ma avrò la soddisfazione di aver
fatto qualcosa per le nuove generazioni, di aver fatto qualcosa
per questo paese".
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