"Circa il 44% del patrimonio
finanziario della Cassa forense è investito in Italia", per un
ammontare di "circa 7,7 miliardi di euro", laddove, stando ai
dati del Bilancio consuntivo per il 2023, le riserve nette sono
salite a più di 17,629 miliardi, con un incremento dell'8,67% in
un anno.
È un passaggio della memoria che il presidente dello stesso Ente
degli avvocati Valter Militi ha consegnato nella Commissione
bicamerale per il controllo delle forme previdenziali, che lo
sta ascoltando in questi minuti in audizione, a Palazzo San
Macuto.
Nel dettaglio, si evidenzia, il 44% dell'intero portafoglio
ovvero i 7,7 miliardi "risultano investiti direttamente per il
29% circa, corrispondenti a più di 5 miliardi, in titoli di
stato italiani (15,2%), azioni e partecipazioni in società
italiane di primaria importanza per il tessuto economico e
sociale italiano (13,4%)", fra le quali vi sono "la Banca
d'Italia, Intesa San Paolo, Poste, Unicredit, Enel e Generali".
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