In considerazione dell'invecchiamento
graduale della popolazione e della crescita di bisogni
assistenziali, l'Ivass ritiene che "potrebbe essere utile
pensare a un partenariato pubblico-privato: lo Stato potrebbe
stabilire le regole per identificare polizze assicurative con
caratteristiche adeguate a configurare una Long term care
integrativa, o sostitutiva di quella pubblica". Nel corso
dell'audizione di questa mattina nella Bicamerale sugli Enti
previdenziali, il consigliere dell'Istituto per la vigilanza
sulle assicurazioni Riccardo Cesari ha parlato, a tal proposito,
di un progetto che sta a cuore all'organismo, ossia lo studio
che si sta effettuando con le università Cà Foscari di Venezia e
La Sapienza di Roma per calcolare l'esposizione al rischio di
non autosufficienza degli italiani e il costo di una protezione
generale.
L'obiettivo triplice, aggiunge, dovrebbe essere quello di
"universalità" della copertura, di "efficienza e sostenibilità
del sistema" e di "qualità relazionale, in cui potrebbe
intervenire il Terzo settore", perché "stiamo parlando di
servizi alla persona. Ed è estremamente importante siano di
qualità". I risultati dell'analisi, ha annunciato, infine,
Cesari, dovrebbero arrivare "entro la fine di quest'anno, o al
massimo all'inizio del prossimo".
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