"Dal nostro punto di vista non
vediamo la necessità di un intervento pubblico" verso Casse di
previdenza e Fondi pensione, affinché siano "capaci di investire
nel private equity", perché questo tipo di operazioni
finanziarie "non si improvvisano, è un mestiere complicato",
visto che "non è un asset liquido. E, se si sbaglia, si paga". A
pensarla così i rappresentanti di Assogestioni (l'associazione
del risparmio gestito), ascoltati in questi minuti nella
Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti
gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale
che sta effettuando un'indagine conoscitiva sugli investimenti
finanziari e sulla composizione del patrimonio degli enti
previdenziali e dei fondi pensione anche in relazione allo
sviluppo del mercato finanziario e al contributo fornito alla
crescita dell'economia reale.
Nell'audizione della scorsa settimana nella stessa
Bicamerale, presieduta dal deputato della Lega Alberto Bagnai,
Cassa depositi e prestiti (Cdp) venture capital, per bocca
dell'amministratore delegato Agostino Scornajenchi, aveva
espresso l'auspicio di avere al fianco gli Enti di previdenza
privati dei professionisti, "indirizzando capitali verso l'asset
class del venture capital, che rappresenta l'impresa nazionale
del futuro", aveva detto.
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