"I nostri percorsi sono fatti di scelte e di priorità e a me non interessano le ripetute 'comparsate', che tolgono tempo e spazio al lavoro concreto a favore dei marchigiani, solo per approfondire temi di attualità politica nazionale ed europea partecipando ai dibattiti televisivi. Non è mia ambizione ricoprire altri ruoli e quindi di conseguenza resto concentrato su quello che c'è da fare per le Marche. Non ho necessità di raggiungere alcuna ribalta nazionale per accreditarmi con il Governo Italiano e le istituzioni europee in quanto è noto a tutti che il grado di conoscenza con tantissime figure di primissimo piano è già elevato che la partecipazione a queste trasmissioni non ne trarrebbe alcun beneficio". Replica così dai social il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli al senatore leghista Armando Siri che ieri, da Ancona, ha affermato che 'Acquaroli è bravissimo ma nessuno lo conosce" mettendolo a confronto con Matteo Ricci, candidato in pectore del Pd alle prossime elezioni regionali.
"Solo qualche giorno fa - ricorda il governatore delle Marche - ero dovuto intervenire per smentire una voce che mi accostava al Ministero del turismo. Ad appena qualche settimana devo intervenire per chiarire un altro aspetto che mi riguarda e cioè che io non sia un personaggio conosciuto alla ribalta nazionale".
" Lo ha affermato ieri l'ex Sottosegretario Siri ma è anche la narrazione che sta facendo il PD. Trovo curioso il fatto che prima io venga indicato quale prossimo Ministro e subito dopo tacciato di essere sconosciuto nel panorama nazionale". Acquaroli osserva inoltre "che il pensiero di Siri ha una sua fondatezza, anche se lo trovo inopportuno perché presta il fianco a strumentalizzazioni. Siri non mi paragona ad altri Presidenti di Regione, ma al mio avversario che rispetto a me ha un profilo e un percorso totalmente diversi".
"Non mi sono mai sottratto a portare la voce delle Marche dove è stato necessario e quando era giusto e opportuno, ma - chiarisce - mai per cavalcare il ruolo per una mia visibilità politica o personale. Ho sempre pensato che nell'impegno pubblico, così come nella vita, dovessero contare le cose fatte in concreto e su questo credo che ci sia veramente poco da dire, soprattutto se paragonato ai cinque anni precedenti che, solo per fare un esempio, si sono distinti per la retrocessione delle Marche sul piano europeo".
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