I Carabinieri del Nucleo Operativo
e Radiomobile di Mestre (Venezia), con il supporto dell'Arma di
Bari hanno eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare in
carcere emessa dal gip di Venezia nei confronti di altrettanti
indagati, quattro cittadini tunisini e un portoghese, accusati
di concorso in rapina aggravata dall'uso delle armi e lesioni
personali aggravate.
L'indagine, coordinata dalla Procura di Venezia e condotta da
dicembre a gennaio con tradizionali servizi di osservazione e
attività tecniche, ha portato ad attribuire agli indagati due
rapine e un'aggressione avvenute nel quartiere "Piave", a
ridosso della stazione di Mestre.
La prima rapina era avvenuta la vigilia di Natale ai danni di
un cittadino gambiano, nel sottopasso che collega Marghera a
Mestre, accerchiato, minacciato con un coltello, e derubato del
monopattino. Poco dopo i cinque avrebbero aggredito a coltellate
un cittadino tunisino. Il secondo episodio era avvenuto il 30
dicembre scorso ai danni di un cittadino tunisino, morso al
fianco da un cane pitbull aizzatogli contro da due indagati,
preso a pugni, colpito al capo con una bottiglia di vetro e
derubato del cellulare e di denaro. Infine, un cittadino
nigeriano era stato aggredito il 5 gennaio scorso, colpito con
un coltello da cucina alla testa.
Dalla perquisizione nell'abitazione di due degli indagati
sono stati trovati i vestiti che indossavano nella rapina della
vigilia di Natale, uno sfollagente e un martello, tutti posti
sotto sequestro. Tre dei tunisini sono stati portati alla Casa
Circondariale di Santa Maria Maggiore a Venezia, al cittadino
portoghese il provvedimento è stato notificato nel carcere di
Bari, dove è detenuto per altra causa. Il quarto tunisino è
stato localizzato nel proprio Paese, dove era stato rimpatriato
a gennaio su provvedimento di espulsione dal territorio
nazionale.
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