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'Propaganda con fondi comunali', ex giunta di Aosta condannata

'Propaganda con fondi comunali', ex giunta di Aosta condannata

"Risarcire 15 mila euro spesi per il bilancio di fine mandato"

AOSTA, 13 settembre 2024, 15:20

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Valle d'Aosta ha condannato a un risarcimento complessivo di poco meno di 15 mila euro nove componenti della passata giunta comunale di Aosta, compreso l'allora sindaco Fulvio Centoz, e due dirigenti. I giudici (Roberto Rizzi relatore, Maria Riolo presidente, Diego Maria Poggi componente) hanno ritenuto che le spese sostenute dall'amministrazione comunale per confezionare (14.017,80 euro) e stampare (954,65) la relazione di fine mandato, diffusa nel febbraio 2020, costituiscono un danno erariale.
    Al contrario di quanto sostenuto dai membri dell'allora giunta, il documento, preparato dalla ditta Acta consulting spa di Torino, - si legge in sentenza - non era un obbligo per gli enti locali delle regioni a Statuto speciale. Tuttavia, dato che la giunta comunale di Aosta aveva voluto realizzarlo, era tenuta a rispettare la normativa in materia. Per la procura regionale della Corte dei conti il documento "riportava contenuti all'evidenza propagandistici".
    La relazione, scrivono i giudici, "non rispondeva, sotto il profilo contenutistico, né nella versione estesa né in quella semplificata, alle prescrizioni", offrendo "una rappresentazione non oggettiva ed impersonale delle attività della giunta comunale, con una suggestiva ostensione, corroborata da numerose fotografie di membri apicali dell'amministrazione, dei successi dell'azione perseguita dall'amministrazione comunale, decisamente priva del carattere dell'impersonalità e dell'oggettività". 

   Inoltre la relazione di fine mandato “non è stata redatta, nel segmento temporale appropriato, né dal responsabile del servizio finanziario né dal segretario generale dell’ente, ma da un soggetto esterno, con conseguenti oneri a carico del Comune. Infine, sempre secondo i giudici contabili di primo grado, “non ha ottenuto la certificazione dall’organo di revisione dell’ente locale” e “non è stata sottoposta al vaglio della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, quale ulteriore garanzia di genuinità delle informazioni divulgate”. Nella propria difesa, ex amministratori e dirigenti hanno, tra l’altro, sostenuto l’assenza di colpa grave, negato che il documento avesse un contenuto inappropriato e ricordato che “nessuno dei componenti la giunta comunale di Aosta dell’epoca si era, poi, presentato alle elezioni”.

   Per le due delibere di giunta comunale - una di affidamento dell’incarico per preparare il documento, l’altra che ha poi dato il via alla stampa in una tipografia esterna di 100 copie della versione integrale e 500 di quella sintetica - sono stati condannati a risarcire, oltre che l'allora sindaco Fulvio Centoz (2.692,45 euro), la sua vice Antonella Marcoz (2.010), gli ex assessori comunali Delio Donzel (2.010), Luca Girasole (2.010), Carlo Marzi (1.900), Andrea Edoardo Paron (1.900), Cristina Galassi (110), Antonino Malacrinò (110), Jeannette Migliorin (110) e le dirigenti comunali Annamaria Tambini (1.580) e Valeria Zardo (540).
   

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