"E' fondamentale promuovere gli
strumenti finalizzati alla condivisione del potere". Così
Roberta Mori, portavoce nazionale della Conferenza delle donne
democratiche, intervenuta ieri sera al Salone ducale del comune
di Aosta in occasione del primo evento pubblico della Conferenza
regionale delle donne democratiche.
"Chiedere - ha sottolineato Mori - di porre la fiducia negli
uomini e nelle donne è un atto di pedagogia del pensiero
elettorale mosso dall'idea di fondo di promozione del
cambiamento. Portare avanti una cultura e una formazione di
genere è un vezzo delle donne, ma è la lente femminista
attraverso cui ogni decisione politica deve passare. Dobbiamo
capire se le scelte compiute sono paritarie, se rafforzano le
comunità e la democrazia".
Mori ha toccato anche il tema della differenza tra una
leadership femminile e femminista: "La prima centrata sul potere
della singola, esalta esclusivamente la soggettività. La seconda
è orizzontale, volta a comprendere la pluralità, si fa prossima
per affiancare e dare voce a chi non ce l'ha, sostenendo il
processo di autodeterminazione. E' questa l'alternativa delle
forze progressiste. Le donne portano un pensiero divergente che
si inserisce in dinamiche sempre uguali a se stesse, sono
acceleratrici di processi democratici".
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