La Seconda commissione
dell'Assemblea legislativa, presieduta da Valerio Mancini, ha
ascoltato questa mattina i soggetti interessati alla "tenuta
occupazionale e produttiva" dei siti di estrazione e
imbottigliamento delle acque minerali di San Gemini,
Acquasparta, Montecastrilli e Terni. All'incontro partecipativo,
richiesto dal consigliere Michele Bettarellli (Pd) in seguito
alla richiesta ricevuta dai sindacati e dagli addetti dei siti
produttivi, hanno partecipato rappresentanti delle sigle e dei
lavoratori, dei Comuni di San Gemini e Acquasparta, funzionari
della Giunta regionale.
Dall'incontro - secondo quanto riferisce un comunicato della
Regione - è emerso che le preoccupazioni maggiori riguardano la
scadenza delle attuali concessioni per lo sfruttamento delle
sorgenti (prevista per il 31 dicembre) e la pubblicazione del
bando per il relativo rinnovo, annunciata per l'autunno. La
gestione dei siti produttivi da parte del gruppo che Acque
Minerali d'Italia non avrebbe puntato in questi anni al rilancio
e al rafforzamento commerciale, con una riduzione degli addetti
e alcuni anni di cassa integrazione. Viene ritenuto necessario
incrementare le produzioni, prevedere investimenti, potenziare i
brand, favorire il ricambio generazionale e aumentare il numero
dei lavoratori. E soprattutto inserire nel nuovo bando
previsioni specifiche in questa direzione, con tempistiche certe
e misure idonee a garantirne il rispetto.
Il direttore regionale Michele Michelini ha informato la
commissione che la Regione ha rinnovato l'area di crisi
complessa di Terni, per avere a disposizione anche risorse
nazionali, oltre ai fondi comunitari Fsc, per sostenere gli
investimenti. Ed ha condiviso l'esigenza di prevedere nel bando
scadenze e obiettivi, prevedendo anche misure da attuare per il
mancato rispetto delle tempistiche indicate.
I consiglieri regionali di minoranza hanno rimarcato
l'anomalia dell'assenza degli assessori regionali competenti
"che in questi mesi non hanno fornito risposta alle richieste
dei sindacati" (Bettarelli - Pd) e "la totale mancanza di
confronto con le parti sociali nella stesura del bando" (De Luca
- M5S). Evidenziate anche le carenze della legge regionale sulle
acque minerali rispetto a clausola sociale e proprietà degli
stabilimenti.
Il presidente Mancini ha concluso la seduta evidenziando la
necessità di "un'azione sinergica, anche a tutela degli
amministratori locali. Se servono modifiche alla legge regionale
si possono fare. Appare necessario aprire un tavolo urgente di
confronto con gli assessori, all'interno di Commissione o presso
la Giunta, prima della stesura definitiva del testo del bando.
Manterremo comunque alta l'attenzione su questa vicenda"
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