"Anche oggi assistiamo al racconto
della Giunta che avrebbe trasformato la Regione in meglio ma gli
umbri non se ne sono accorti": lo ha detto il portavoce delle
opposizioni in Assemblea legislativa Fabio Paparelli
intervenendo dopo la Relazione annuale sullo stato di attuazione
del programma di governo e sull'amministrazione regionale
illustrata dalla presidente Donatella Tesei.
"In sanità - ha detto Paparelli - si registra un fatto
unico: nel capoluogo di regione è stato eletto in consiglio
comunale un consigliere della lista sanità pubblica; la gente lo
avverte che la sanità pubblica è stata smantellata. Avete
cambiato 20 direttori, riscritto cinque piani di abbattimento
delle liste attesa, tutti falliti, zero piani sanitari, una
convenzione fallimentare con l'Università, zero assunzioni,
mobilità negativa, conti aggravati. Le prestazioni
specialistiche hanno subito una drastica riduzione, i conti sono
fuori controllo, è falso dire avete ereditato un deficit
sanitario, avevamo lasciato un tesoretto, lo avete riconosciuto
voi. Ho l'impressione che non leggiate gli atti. Tutte le
regioni hanno problemi sulla sanità, ma altre regioni ancora
garantiscono le prestazioni della sanità pubblica. Piano
sanitario del 2021: vuoto e stroncato dall'Università,
pre-adottato inopinatamente tre mesi dopo il protocollo d'intesa
ma poi ridotto a poca cosa. Non c'è coscienza delle ragioni per
cui la sanità pubblica ha smesso di funzionare: ad un aumento
esponenziale della spesa pubblica è seguita una riduzione dei
servizi. Se si cambiano 20 direttori come si fa a programmare?
Rapporti con università: accordi raggiunti con un protocollo
dove si delegano decisioni all'Università, poi siete stati
costretti a fermarvi. Spesi dal 2019 al 2022 ben 52 milioni in
più per l'acquisto di beni e servizi ma queste risorse a cosa
sono servite? Per il futuro degli ospedali piccoli non è stato
fatto nulla, bisognava ridefinire il loro destino. Mobilità dei
pazienti: sono stati aumentati i posti letto nelle case di cura
private. Ma allora i risultati migliori in tema di fatturato li
avrebbe dovuti conseguire la sanità di Perugia, visto che a
Terni non c'erano strutture private, invece la mobilità la
sostiene Terni. Continuare a guardare alla sanità privata è
smantellare la sanità pubblica, si incentiva l'uscita di medici
dal sistema sanitario pubblico, altro che assunzioni. I
cittadini si devono rivolgere alle cliniche private per curarsi.
C'è inefficienza della rete ospedaliera e carenza di
programmazione. I dati del Gimbe hanno riconosciuto per anni
l'Umbria come regione benchmark, rispetto a qualità dei servizi
e risorse. Tesoretti di cui avete beneficiato voi. Economia: per
la Banca d'Italia nel 2023 il pil umbro è allo 0,6, in Italia lo
0,9. Se il pil è indice di benessere, come dite voi, è un
fallimento. Si cita la dinamica demografica negativa ma non ho
visto in cinque anni una politica sociale adeguata a cambiare
marcia. In Umbria c'è assenza totale di politiche industriali.
Secondo la Cgia di Mestre siamo 12/i nel pil per abitante.
Per produttività del lavoro e delle imprese siamo agli ultimi
posti, 14esimi, dietro di noi solo le regioni del sud.
Infrastrutture: l'assessore risponde agli atti ispettivi dicendo
che Anas non gli risponde, a noi hanno sempre risposto. Basta
percorrere la E45 per rendersi conto dello stato di colabrodo di
questa superstrada, manca una programmazione seria. Trasporti:
siamo ancora senza gara, la Orte-Falconara bocciata sul Pnrr. Il
Piano rifiuti approvato proponeva una tempistica inadeguata e
costi fuori mercato, sottostimati, e rinuncia alla
differenziata: se fossimo sopra il 75%, non servirebbe un
inceneritore. Anche sulle politiche ambientali registriamo la
nascita obsoleta del nuovo inceneritore da 130mila tonnellate,
incongruente coi numeri scritti nel piano dei rifiuti e contro
il parere della stessa commissione scientifica che avete
attivato. È un fallimento, se continuate a dire che avete fatto
la regione migliore del mondo aprite gli occhi perché i
cittadini se ne sono accorti".
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