"Anche noi siamo in attesa del giorno in cui poter indossare il nostro vestito più bello, tornare ad abitare il paese, stare insieme al suono delle nostre campane e delle voci dei nostri bambini, poterci riprendere gli spazi delle relazioni e del lavoro che il sisma di due anni fa ci ha sottratti": è uno dei passaggi dell'omelia che l'arcivescovo di Perugia-Città della Pieve monsignor Ivan Maffeis ha pronunciato nella messa celebrata a Pierantonio di Umbertide a due anni dal terremoto. "Rispetto al racconto dal quale sono partito - ha detto il presule -, noi partiamo avvantaggiati. Non solo perché non siamo in guerra, ma perché qui non c'è nessuno che miri ad umiliare l'altro. Che lo costringa all'angolo. Che si diverta a metterlo in imbarazzo. Anzi! Qui ci sono Istituzioni, dal Comitato Rinascita 9 marzo alle Amministrazioni comunali, che non si caratterizzano per il colore politico; Istituzioni che, in maniera propositiva, hanno accompagnato l'iter delle leggi finanziarie e i relativi emendamenti, fino ai recenti stanziamenti; Istituzioni che lavorano insieme perché il giorno della festa si avvicini. Un pensiero particolare, e non solo per la cortesia dovuta all'ospite, lo esprimiamo al Commissario straordinario per la ricostruzione, Guido Castelli, per la sua presenza e, ancor più, per il suo fattivo impegno. È con questo spirito che intendiamo vivere questo anniversario - ha sottolineato l'arcivescovo - e aiutarci a guardare avanti, grati per i passi compiuti, anche grazie agli investimenti di qualche imprenditore".
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