Stefania Proietti, candidata a
presidente della Regione del centrosinistra, è intervenuta
insieme a Nicola Fratoianni (Avs) ad un presidio di fronte
all'ospedale di Perugia. Sanità e politiche regionali sono stati
i temi al centro dell'iniziativa. "Siamo qua per esprimere
vicinanza alle persone che ogni giorno svolgono la loro missione
di servizio per la nostra salute, salvare le nostre vite e
prendersi cura di noi. Lo fanno in una situazione dove la sanità
pubblica è stata messa a dura prova qua in Umbria, e noi
crediamo che il loro lavoro sia quanto di più prezioso possiamo
avere e che la sanità pubblica sia da difendere come uno dei
nostri diritti universali più importanti" hanno spiegato.
"In questi 5 anni abbiamo visto smantellare un sistema
sanitario pubblico che funzionava - ha detto Proietti - tanto da
essere considerato tra i primi d'Italia. Oggi continua a
funzionare grazie al sacrificio di medici e infermieri e
personale tutto che opera in condiziono che non sono più tali da
garantire la sicurezza". Spiegando alcune delle proposte sul
tema, ha detto che innanzitutto serve un "investimento da fare
nella sanità pubblica sul personale". "Più personale, più
stipendi, migliori condizioni di lavoro e ascolto del personale,
unico che può dare soluzionindi governance, che in questi 5 anni
è mancata a livello politico, non c'è stata la visione".
La candidata del centrosinistra ha evidenziato che "la
sanità pubblica umbra è degli umbri e a questo la vogliamo
riportare". "Il Covid - ha proseguito - ci ha fatto vedere che
la sanità di prossimità è l'unica che può attuare una svolta nel
momento attuale con i pochi fondi che si ricevono dal governo. E
questo è quello che meno ha investito in sanità pubblica nella
storia d'Italia". Per l'Umbria ha parlato di una "situazione
peggiore" a fronte della quale "non possiamo accettare che nove
persone su cento rinunciano a curarsi, perché la vita di ogni
persona è importante". "Crediamo vada messa a posto la
governance di questo sistema - ha aggiunto - con un piano
sanitario che è mancato per 5 anni. Noi proponiamo di scrivere
il piano sanitario insieme ai sanitari, proponiamo di tendere la
mano ai tanti sanitari che sono andati via dall'Umbria, vogliamo
dar loro condizioni di lavoro migliori per tornare".
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