"Per noi la salute è un diritto,
non è una merce che si compra su uno scaffale": lo ha detto
Nicola Fratoianni (Avs) a Perugia, intervenendo insieme alla
candidata presidente del centrosinistra Stefania Proietti ad un
presidio di fronte all'ospedale Santa Maria della Misericordia.
"In Italia ci sono 4 milioni e mezzo di persone che hanno
rinunciato a curarsi, in Umbria sono 9 su cento", ha aggiunto.
"Sono persone che non si curano per ragioni diverse: perché non
hanno i soldi per pagare una sanità sempre più diventata una
merce. E non è il frutto del destino, va detto con chiarezza" ha
sostenuto ancora il leader di Avs.
"Donatella Tesei, come i suoi colleghi di centro destra in
giro per l'Italia - ha affermato Fratoianni -, si presenta alle
elezioni con un programma politico preciso. La privatizzazione
della sanita pubblica non è un incidente di percorso, non è che
non sono buoni a governare. Hanno una idea precisa, è un
obiettivo. La sanità pubblica occupa più dell'80 per cento dei
bilanci di tutte le nostre regioni. È un grande affare, se lo
consideri un affare invece che un diritto".
Secondo Fratoianni "se la salute da diritto diventa un affare, è
inevitabile che chi ha la tasca gonfia può curarsi, chi ce l'ha
vuota deve fare il segno della croce oppure si deve appellare a
qualche altro santo quando sente un dolorino e la lista di
attesa per verificare se quel dolorino è una cosa seria è lunga
5 o 10 mesi". "Perché di questo parliamo - ha sostenuto -, mesi
di attesa per una visita oncologica, significa che se quel
dolorino è qualcosa di grave, quando arriva il momento della
visita se non hai i soldi per pagarla, forse è già troppo tardi.
Allora di fronte a questo modello, che non è un incidente di
percorso, bisogna avere la forza di mettere in campo una
alternativa".
In chiusura, Fratoianni ha aggiunto che "se in una regione
come questa su 17 case di comunità previste ne hanno realizzate
tre, c'è un problema".
Parlando della situaziome italiana, ha poi spiegato che
l'Italia "è un Paese dove mancano decine di centinaia di medici,
migliaia di infermieri. Ci sarà un problema. Non è solo legato
agli errori di programmazione, al collo di bottiglia del numero
chiuso, è legato anche al fatto che li abbiamo chiamati angeli e
santi e poi ce ne siamo dimenticati. In questo Paese medici e
infermieri guadagnano troppo poco".
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