"Destra al governo della Regione
sempre più incapace di risolvere le problematiche, tanto da
inventare una nuova presa in giro nei confronti dei cittadini
umbri in merito alle prestazioni sanitarie prenotate e ancora
inevase. Ed è così che dal centralino del Numero unico per la
sanità è scomparsa proprio la possibilità di digitare il 3, il
numero attraverso il quale era possibile ricevere informazioni
in merito alle liste d'attesa": così in una nota il consigliere
regionale Tommaso Bori (Pd - vicepresidente Commissione Sanità).
Bori - secondo quanto riferisce un comunicato della Regione -
sottolinea che "la Giunta regionale è ormai solo capace di
escamotage di basso livello per coprire le proprie mancanze che,
negli anni, hanno dovuto pagare gli umbri".
"Quanto avvenuto con il Numero unico della sanità - continua
Bori - è ormai qualcosa di grottesco. Secondo gli strateghi
politici della destra, per non dover rispondere delle proprie
mancanze e delle proprie lacune, basta nasconderle agli occhi
dei cittadini. Peccato però che i cittadini non siano con
l'anello al naso e che stiano invece pagando a proprie spese la
gestione fallimentare della sanità dell'Umbria in questi cinque
anni in cui la Regione, pur essendo gravata dal Covid, non è
stata capace di imprimere una svolta non più rinviabile. Un
cambiamento però che non può andare nella direzione presa dalla
destra, con le oltre 40mila prestazioni appaltate al privato
nelle due Usl. La loro opzione è quella della svendita e della
privatizzazione, soluzioni alle quali è ora di dire basta".
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