Vestito da cardinale e con la
fascia tricolore (di plastica, acquistata in un negozio di abiti
per carnevale), Stefano Nuzzo, consigliere del Movimento 5
stelle al Comune di Perugia, ha simulato di celebrare in un
ristorante il matrimonio di una coppia di amici e una foto è
stata postata da un'invitata. Ne è così nata una polemica
riportata dalla Nazione e ripresa oggi dall'ex parlamentare
della Lega Simone Pillon.
Nuzzo, questa volta in veste di pubblico ufficiale, il 23
agosto ha celebrato le nozze della coppia di amici alla sala
della Vaccara. Poi al ristorante è apparso davanti agli sposi
vestito da cardinale e con la fascia tricolore.
Dopo la foto, i consiglieri comunali del centrodestra
Leonardo Varasano e Margherita Scoccia hanno annunciato una
interpellanza. L'avvocato Francesco Gatti, candidato non eletto
con lo stesso schieramento, ha postato: "non avrei mai pensato
di vedere un consigliere comunale con tanto di fascia tricolore
(e quindi con delega della sindaca) celebrare un matrimonio
munito di una sorta di travestimento cardinalizio".
"Il rispetto per la fede cristiana? Il rispetto per le
istituzioni comunali? Il rispetto per il matrimonio?" si è poi
chiesto oggi Pillon. "Da cattolico - ha scritto in una nota -
trovo questo gesto di irrisione verso i vescovi semplicemente
scandaloso. Come mai il prode consigliere non si è travestito da
imam? Come mai non ha provato a irridere l'Islam? Cosa ne pensa
Stefania Proietti, candidata alle elezioni regionali con
l'appoggio proprio di questi signori a 5stelle?".
Nuzzo - sulla Nazione - ha spiegato che "la foto pubblicata
ha a che vedere con un momento goliardico (il vestito da
porporato e la fascia tricolore sono accessori carnevaleschi),
avvenuto in occasione della festa di matrimonio di amici al
ristorante senza alcuna valenza di ufficialità". "Assicuro - ha
aggiunto - che nel celebrare, alcune settimane prima, il
matrimonio della stessa coppia alla sala della Vaccara, lo stile
e il procedimento è stato consono al ruolo di ufficiale del
Comune delegato alla celebrazione civile. Detto questo, mi scuso
con chiunque possa essersi sentito offeso da questo mia
atteggiamento, certamente compiuto con spirito goliardico, su
volontà degli sposi stessi, ma senz'altro con eccessiva
superficialità".
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