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Sovraffollamento e carenza di personale criticità carceri

Sovraffollamento e carenza di personale criticità carceri

Il punto in un incontro dopo le visite del procuratore generale

PERUGIA, 04 settembre 2024, 12:23

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sovraffollamento, carenza di personale, difficile gestione dell'elevato numero di reclusi con problemi di tossicodipendenza o psichici sono le principali criticità rilevate nelle carceri dell'Umbria nel corso delle recenti visite istituzionali del procuratore generale presso la Corte d'appello dell'Umbria Sergio Sottani. Nell'ambito dell'attività di monitoraggio della situazione degli istituti penitenziari umbri, presso l'aula formazione della stessa Corte d'appello si è tenuto un incontro organizzato dal procuratore generale e dai procuratori del distretto con i direttori ed i comandanti della polizia penitenziaria, oltre ai vertici dell'Ufficio distrettuale di esecuzione penale esterna di Perugia.
    Punto di partenza della riunione - si legge in un comunicato della Procura generale - è stata l'analisi dei dati raccolti che evidenziano, anzitutto, il persistente problema del sovrannumero dei detenuti presenti rispetto alla capienza regolamentare. Un elemento di criticità questo che sembra accomunare tutti e quattro le strutture del territorio con maggiore attenzione per quelli di Perugia (+44%) e Terni (+33%), in misura più contenuta per Spoleto e Orvieto.
    "Forte" anche la percentuale di detenuti stranieri ospitati nelle quattro carceri che è pari al 31% del totale.
    Anche per il 2024 sono emerse le difficoltà di gestione da parte del personale impegnato all'interno delle carceri. E' stata quindi evidenziata la "grave carenza" di organico del Corpo di polizia penitenziaria, in particolare negli istituti di Perugia e Terni.
    Ancora elevati, sebbene non aumentati, i casi di autolesionismo, di tentato suicidio o aggressione al personale in servizio o ad altri operatori.
    Registrato inoltre un caso di suicidio.
    Altro tema centrale dell'incontro è stato quello dell'alta percentuale di detenuti affetti da problemi di tossicodipendenze o psichici. Su 1.604 totali nelle carceri umbre, il 28% hanno problemi di tossicodipendenze (oltre la metà di Orvieto e circa il 47% quelli di Perugia), mentre il 14% del totale regionale è affetto da patologie psichiatriche. Proprio su quest'ultimo punto è stato siglato a fine luglio un protocollo d'intesa tra uffici giudiziari del Distretto e Asl competenti in materia di applicazione di misure di sicurezza e trattamento di autori di reato affetti da tali patologie. L'accordo ha già preso forma nei giorni scorsi attraverso una "capillare" raccolta dei dati inerenti i reclusi con tali problematiche e un censimento aggiornato delle comunità terapeutiche regionali. Nel protocollo sono previste infatti non solo concrete forme di collaborazione e coordinamento tra autorità giudiziaria e servizio sanitario, ma vengono altresì dettati precisi criteri organizzativi, sulla base del riconoscimento del ruolo solo residuale che deve avere la misura di sicurezza detentiva, dovendosi dare prevalenza al trattamento terapeutico e riabilitativo nel contesto territoriale di riferimento.
   

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