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Sanità privata, più di mille lavoratori trentini in sciopero

Sanità privata, più di mille lavoratori trentini in sciopero

23 settembre, per rinnovo contratto nazionale atteso da 6 anni

TRENTO, 11 settembre 2024, 11:32

Redazione ANSA

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Sono più di un migliaio i lavoratori trentini della sanità privata che attendono il rinnovo del contratto nazionale da più di sei anni. Lavoratori che scenderanno in piazza lunedì 23 settembre, come i colleghi delle altre regioni e province autonome italiane, per un presidio sotto la sede di Confindustria Trento dalle 10 alle 13.
    Lo sciopero - si legge in una nota - è stato indetto a livello nazionale in modo unitario da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil sanità. In Trentino sono coinvolti i dipendenti degli ospedali San Pancrazio e San Camillo, delle case di cura Eremo, Villa Regina, Villa Bianca, Solatrix, della Cooperativa Villa Maria e del Centro Franca Martini. A livello nazionale il contratto è fermo perché le associazioni datoriali, Aiop e Aris, attendono la copertura delle risorse contrattuali da parte di Stato, Regioni e Province autonome.
    "Sosteniamo convintamente la necessità di rafforzare la sanità pubblica e fermare la deriva privatistica come sta avvenendo anche in Trentino, per preservare il patrimonio di competenze e professionalità degli operatori del comparto pubblico e l'universalità del diritto alla salute. Allo stesso tempo siamo in campo per tutelare l'impegno e le professionalità dei dipendenti delle strutture private, senza i quali la sanità trentina sarebbe ancora di più in difficoltà", sottolinea il segretario generale di Fp Cgil Luigi Diaspro insieme a Marco Conto e a Marco Mossolin, che seguono il settore. "Il loro apporto - aggiunge - è stato indipensabile durante il Covid quando le strutture pubbliche erano sull'orlo del baratro e lo è anche oggi con l'aumento dei bisogni di cura e le liste d'attesa in grave affanno. Eppure, nonostante il percorso di omogeneizzazione iniziato con l'ultima tornata contrattuale, le loro buste paga sono generalmente più basse di quelle dei colleghi che operano nelle strutture pubbliche".
   

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