"Sui social network, ripresi anche
dai siti di informazione, stanno circolando diversi video
sull'avvistamento di balenottere all'Isola d'Elba, uno
spettacolo magnifico ma che sta creando qualche problema proprio
alle protagoniste dei video: la balenottere comuni (Balaenoptera
physalus), con imbarcazioni che si avvicinano troppo, e
pericolosamente". In un filmato sembra anche "che una delle
balenottere sanguini, probabilmente dopo un precedente incidente
con una grossa imbarcazione" tra le "principali cause di
ferimento e morte per questi giganteschi cetacei". Per questo
Legambiente Arcipelago toscano invita "tutti e rispettare e a
far rispettare le regole basilari del whalewatching e ricorda
ai Comuni" elbani "che la Carta del Santuario dei mammiferi
marini Pelagos che hanno recentemente sottoscritto" contiene un
"'Codice di condotta per l'osservazione dei cetacei nel
Mediterraneo'".
In particolare la Carta di Pelagos stabilisce in via
generale di "muoversi lentamente e avanzare con calma e
regolarità non appena si avvistano i cetacei e, in particolare,
nella zona dei 300 metri", fascia che rientra nella zona di
allerta" e di "non avvicinarsi oltre i 100 metri", ovvero di
rispettare la zona vietata. E ancora "non cercare mai di toccare
i cetacei, di dar loro da mangiare e di nuotare con loro".
Per Legambiente "occorre che gli enti preposti, a cominciare
dal Segretariato del Santuario (Italia, Francia e Principato di
Monaco), dai Comuni e dal Parco, facciano rispettare le regole,
soprattutto a chi ha trasformato l'avvistamento dei cetacei in
un business, che è legittimo e anche in qualche maniera da
incentivare, ma che deve rimanere nell'ambito dell'ecoturismo e
del rispetto assoluto delle regole e degli animali e non
trasformarsi in una specie di disordinato e pericoloso safari
fotografico che mette a rischio e disturba i giganti dei mari".
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