La ripresa d'autunno non
registrerà problemi di approvvigionamento idrico in Toscana,
Liguria e in parte dell'Umbria, per le famiglie e le attività
produttive: è quanto emerso dalla riunione di oggi
dell'Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, organo
dell'Autorità di bacino Distrettuale dell'Appennino
settentrionale, che ha fotografato una situazione ancora di
"bassa criticità". Non ci saranno riduzioni nell'erogazione
dell'acqua, spiga l'Osservatorio in una nota, ma "il livello di
attenzione dovrà ragionevolmente restare alto".
L'Osservatorio ha rilevato che il mese di agosto 2024, in
Toscana, ha fatto registrare una riduzione di piogge di circa il
30% rispetto agli ultimi tre decenni. A luglio, il deficit era
invece stato del 55%. La zona di Firenze (Arno medio) è quella
dove le piogge sono state più scarse, con 9 millimetri in un
mese, ma il fiume è stato sostenuto dai rilasci della diga di
Bilancino. Il bacino del Serchio ha registrato una piovosità
superiore alla media e a quella degli ultimi due anni. Gli
invasi sono tutt'ora pieni al 74%; bene anche le falde, riempite
dalle piogge dei primi sei mesi dell'anno.
Il mese di agosto 2024, in Liguria, è stato caratterizzato da
piogge superiori alla media; anche le falde mostrano una buona
tenuta, con l'eccezione di quelle alimentate principalmente dai
fiumi Roja e Bisagno, poste a livello di attenzione, a causa
degli importanti prelievi. La percentuale di riempimento degli
invasi è di circa l'85%.
L'Osservatorio, che sarà riconvocato nella seconda metà di
settembre, ha rivolto alle Regioni Toscana e Liguria l'invito a
definire, in particolare nelle aree critiche (Toscana Costa,
Roja e Bisagno), quadro delle concessioni e prelievi effettivi
degli ultimi 5 anni, per poi impostare un nuovo quadro di
gestione.
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