MARGHERITA LOLLINI, LA MONTAGNA DI
FUOCO (MINERVA EDIZIONI, PP. 288, EURO 18)
"Mi chiamo Angelo Pieri e ho scritto un diario. L'ho scritto
perché le mie parole erano troppo dolorose per essere
pronunciate a voce. E io, infine, ho deciso di assecondarle e
lasciarle uscire: di liberarle, una volta per tutte". Il
taccuino di un padre ritrovato in un comò, da una figlia, è la
fonte di questo libro di Margherita Lollini, impegnata nella
scrittura di memoria: La montagna di fuoco, romanzo storico
edito dalla bolognese Minerva Edizioni, racconta la vicenda vera
di Angelo Pieri, sopravvissuto alla strage nazifascista di
Sant'Anna di Stazzema, avvenuta ottant'anni fa, il 12 agosto
1944, e nella quale furono uccisi 560 civili.
Le rappresaglie dell'esercito tedesco arrivarono anche nel
paese alle pendici delle Alpi Apuane, che all'epoca si poteva
raggiungere solo attraverso sentieri secondari e mulattiere. E
trasformarono in poche ore la verde vallata che accoglieva il
piccolo centro in una montagna di fuoco. Angelo perse la moglie,
due figli, la madre e la sorella. Lui si salvò perché in quel
periodo si trovava altrove: stava lavorando come cameriere
presso una famiglia, prima a Firenze, poi a Livorno, Putignano,
Montepulciano e infine a Serravalle. Angelo scoprì della morte
dei suoi cari soltanto mesi dopo, quando a Serravalle ricevette
la visita di un cugino che lo informò dell'accaduto.
Fra le altre pubblicazioni di Margherita Lollini Io,
sopravvissuto di Marzabotto. Storia di un uomo, storia di una
strage (Longanesi).
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