Gli avvocati della ginnasta americana
Jordan Chiles hanno presentato un ricorso davanti alla Corte
federale svizzera per contestare il ritiro della medaglia di
bronzo che le era stata inizialmente consegnata alle Olimpiadi
di Parigi.
Chiles, 23 anni, era arrivata terza nella prova a terra
grazie ad una revisione del suo voto che le ha permesso di
superare la rumena Ana Barbosu. La squadra rumena ha impugnato
la decisione davanti al Tribunale arbitrale dello sport (TAS) e
ha vinto, sostenendo che Chiles aveva superato di quattro
secondi il tempo limite per la rivalutazione del suo punteggio.
Il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) ha quindi restituito
il bronzo a Barbosu.
Gli avvocati di Jordan Chiles hanno annunciato che avrebbero
presentato ricorso alla Corte suprema federale svizzera,
affermando di avere la prova video che l'americana aveva fatto
la sua richiesta in tempo. Denunciano anche un "grave conflitto
di interessi" a favore di Barbosu, assicurando che il capo della
giuria che ha trattato il caso aveva lavorato per diversi anni
come consigliere per la Romania.
"Alla luce di queste innegabili mancanze, Chiles chiede alla
Corte suprema federale di ripristinare il punteggio che ha
ottenuto legittimamente nella prova finale del suolo", dicono i
suoi avvocati dello studio Gibson Dunn.
"Ogni elemento dei Giochi Olimpici, incluso il processo di
arbitraggio, deve rispettare il fair play", ha aggiunto Maurice
Suh. L'appello di Chiles è sostenuto dal Comitato Olimpico e
Paralimpico degli Stati Uniti, hanno precisato i consigli della
ginnasta, che ha giudicato "ingiusto" il ritiro della sua
medaglia.
La Chiles ha anche denunciato attacchi a sfondo raziale sui
social. "Per aggiungere a questo - ha detto - gli attacchi
razziali spontanei sui social media sono estremamente offensivi.
Ho messo tutto il mio cuore e la mia anima in questo sport e
sono così orgogliosa di rappresentare la mia cultura e il mio
paese", ha scritto sui social media.
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