Dieci anni di regate, i record
mondiali, i quattro giri del mondo. Giovanni Soldini racconta il
suo decennio in oceano con Maserati in un libro, "Oltre i
limiti", appena pubblicato con la prefazione di John Elkann.
Attraverso immagini d'archivio spettacolari, il più celebre
navigatore oceanico al mondo ripercorre le sue avventure
sportive con Maserati sul monoscafo Maserati VOR70 e sul
trimarano Maserati Multi70 che ha portato in oceano la
tecnologia foiling, montando per primo un foil sotto la deriva.
Dai primi studi e test avviati nel 2012, sono quattro i giri
del mondo compiuti, 27 le regate corse, 8 i record stabiliti,
più di duecentomila le miglia percorse. Una storia che comprende
le 13.219 miglia nautiche della Rotta dell'Oro da New York a San
Francisco via Capo Horn, percorse nel 2013 sul monoscafo
Maserati in 47 giorni, 42 minuti e 29 secondi; la vittoria della
Cape2Rio (2014) e l'indimenticabile Rolex Sydney-Hobart (2016).
E poi ancora le conquiste a bordo del multiscafo Maserati
Multi70 con il record della rotta Hong Kong-Londra (2018),
conclusa in 36 giorni, 2 ore, 37 minuti e 2 secondi,
polverizzando di 5 giorni il primato precedente; il record della
Manica e il record sulla rotta originale del Fastnet registrati
nel 2021, insieme alle numerose vittorie nelle regate RORC
Transatlantic Race, RORC Caribbean 600 e Rolex Middle Sea Race.
Sfide oltre i limiti fino alla complessa conversione del
trimarano nel primo multiscafo volante da competizione con
sistema full electric, vale a dire capace di autoprodurre tutta
l'energia necessaria a compiere lunghe navigazioni. Una
conquista ecologica e tecnologica importante che ha richiesto
molti sforzi per trovare l'equilibrio tra autonomia e
performance.
L'osservazione e la protezione dell'oceano sono del resto da
sempre al cuore del rapporto tra Maserati e Giovanni Soldini e
nell'ambito di questa trasformazione, dal 2022 il trimarano ha
installato a bordo anche l'Ocean Pack, un apparecchio capace di
misurare CO2, salinità e temperatura dell'acqua in superficie. I
dati raccolti sono stati messi al servizio della comunità
scientifica nel quadro del programma di monitoraggio dell'Unesco
per il Decennio del Mare 20-30.
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