The Order di Justin Kurzel, passato oggi in concorso a Venezia '81, è un thriller classico, che si svolge nell'America del 1983, pieno delle giuste atmosfere e ambientato all'interno del suprematismo bianco, una 'fede' oltre che un'ideologia oggi più viva che mai.
Un bizzarro Jude Law, con i baffi nel film, è Terry Husk, problematico poliziotto dell'Fbi, tabagista, alcolista e depresso che si ritrova a un certo punto coinvolto in tutta una serie violentissima di rapine in banca e a mezzi blindati che terrorizza il nord-ovest degli Stati Uniti. La polizia brancola nel buio e sarà proprio lui, agente di stanza nella pittoresca e sonnolenta cittadina di Coeur d'Alene in Idaho, a capire che non si tratta di criminali comuni, ma di un gruppo di pericolosi terroristi di destra al seguito di un leader radicale e carismatico, Robert Jai (Nicholas Hoult), che sta tramando di mettere in atto una devastante guerra contro il governo degli Stati Uniti.
Tra svastiche, cappi, citazioni dai Diari di Turner - libro 'maledetto' avvistato in compagnia di Timothy J. McVeigh che nel 1995 uccise 168 persone a Oklahoma City e rispuntato poi a giugno 2015 a Charleston quando Dylann Roof freddò nove afro-americani - e riunioni nel segno della supremazia bianca, The Order ci fa seguire l'indagine serrata di Husk che, affiancato dal poliziotto locale Bowen (Tye Sheridan), si mette sulle tracce del carismatico e per certi versi affine nemico.
"Il film doveva essere fatto - dice Jude Law che ne è anche produttore - perché c'è qualcosa di pertinente al mondo di oggi, su quanto possa essere facile manipolare i deboli. L'America, come altri paesi, è una società divisa. Noi parliamo in The Order di un'ideologia pericolosa e di come possa germinare soprattutto tra persone vulnerabili e sfruttate. Il razzismo - conclude l'attore britannico 52enne - aggrega gli ultimi della società e crea una comunità, una famiglia". "Di fronte al Campidoglio, il 6 gennaio 2021, sono stati appesi dei cappi a imitazione dell'immaginaria insurrezione descritta in The Turner Diaries, un romanzo degli anni Settanta: il primo piano generale di terrorismo interno in America. The Order - dice invece il regista australiano Kurzel - è una caccia all'uomo nelle profondità di quell'odio, un presagio di un'America divisa, un colpo di avvertimento di ciò che è stato e di ciò che potrebbe accadere".
Una curiosità. The Order è esistito realmente tra il 1983 e il 1984. Tra i suoi crimini l'omicidio di Alan Berg, celebre conduttore radiofonico la cui storia fu raccontata da Oliver Stone in Talk Radio. The Order, come già ricordato, basava la sua 'filosofia' sul già citato romanzo distopico di ultradestra The Turner Diaries, scritto nel 1978 da William Luther Pierce, fondatore di un altro movimento neonazista americano, la National Alliance.
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