/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Sangiuliano da Meloni: 'Ribadite le mie verità'. Boccia: 'I viaggi? Pagati dal ministero'

Sangiuliano da Meloni: 'Ribadite le mie verità'. Boccia: 'I viaggi? Pagati dal ministero'

Un'ora e mezzo di colloquio con la premier ma non si dimette. Nessuna telefonata tra Mattarella e Meloni sulla vicenda che riguarda il ministro.

04 settembre 2024, 09:15

Redazione ANSA

ANSACheck
Sangiuliano - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sangiuliano - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nessun euro dei soldi dello Stato speso, "neanche per un caffè", per la mancata consigliera ai Grandi Eventi del ministero della Cultura. E nessun pericoloso accesso della dottoressa Maria Rosaria Boccia a documenti di natura riservata, tantomeno quelli relativi all'organizzazione del G7 Cultura.

Gennaro Sangiuliano resiste. Per ora. Chiamato a palazzo Chigi dalla premier Meloni, conferma la sua versione dei fatti, messa nero su bianco in una lettera inviata a La Stampa. In cui si definisce vittima di una "innegabile tempesta mediatica" in cui, lamenta, "si fa fatica a distinguere autentiche fake news dai fatti reali".

Resiste al pressing di Maria Rosaria Boccia, la donna che rivendica la promessa non mantenuta e che ha osato sfidare non solo l'ira del ministro ma pure della presidente del Consiglio, bacchettata per non averle neppure dato l'onore della citazione: "questa persona ha un nome, un cognome e un titolo". Dopo aver smentito già ieri, a stretto giro, le affermazioni di Sangiuliano riportate da Meloni in tv, oggi torna a scagliarsi contro quelle che definisce "una toppa peggio del buco". E rincara a tal punto la dose delle sue accuse da far immaginare come inevitabili le dimissioni del ministro.
C'è la questione del possibile danno erariale e Boccia, in uno dei suoi diluvi social di prima mattina, accusa: "Io non ho mai pagato nulla, mi è sempre stato detto che il ministero rimborsava le spese dei consiglieri tanto che tutti i viaggi sono sempre stati organizzati dal Capo segreteria del ministro".

 

E alle affermazioni di Sangiuliano sul fatto che lei non abbia mai preso parte alle riunioni operative sul G7, allude: "Quindi non abbiamo mai fatto riunioni operative? Sopralluoghi? Non ci siamo mai scambiati informazioni?". Ma soprattutto lancia un avvertimento. "Siamo sicuri che la nomina non ci sia stata? A me la voce che chiedeva di strappare la nomina sembrava femminile... la riascoltiamo insieme?". Boccia non spiega, lascia in sospeso il warning. Secondo indiscrezioni riportate da Dagospia, la voce femminile che avrebbe chiesto di strappare la nomina sarebbe quella della moglie del ministro, giornalista della Rai. Il post di Boccia sembra indicare che sarebbe in possesso della registrazione.

 

Ma quelle dell'imprenditrice di Pompei sono accuse che meritano un nuovo chiarimento tra la premier e il ministro: convocato a palazzo Chigi, Sangiuliano ne esce dopo un'ora e mezza e poi detta un comunicato ufficiale in cui ribadisce "la verità delle mie affermazioni" sull'inesistenza di circostanze che potrebbero prefigurare il danno erariale e mettere a repentaglio la sicurezza del G7 della Cultura che, intanto, nel dubbio, potrebbe vedere saltare l'evento clou del raduno: la visita agli scavi archeologici di Pompei sembra destinata a saltare, concentrando la kermesse a Napoli.
Dall'opposizione, intanto, continuano a fioccare le richieste di chiarimenti con interrogazioni che portino la stessa premier, o il ministro, a riferire al più presto in Parlamento. "è una vicenda grave che disonora le istituzioni", sottolinea dal Pd Irene Manzi, ipotizzando "un probabile ricatto" ai danni di Sangiuliano. Avs chiede, tra l'altro, di chiarire se la donna "abbia usufruito della auto blu e perché il ministro Sangiuliano abbia richiesto a luglio il cambio scorta senza dare spiegazioni". Ma alcuni degli organizzatori degli eventi a cui Sangiuliano e Boccia hanno partecipato insieme affermano o di aver offerto il soggiorno o, come nel caso del Taobuk di Taormina, certificano che Boccia "ha provveduto personalmente al pagamento del viaggio e dell'albergo".
Nella sua lettera di spiegazioni Sangiuliano ammette anche di aver dato indicazioni ai suoi uffici di avviare l'istruttoria per la nomina di Boccia a consigliera ma di aver poi deciso di recedere "accogliendo alcune perplessità del Gabinetto sulla possibilità, ancorché meramente potenziale, di situazioni di conflitto di interesse". E "quando li avrebbe riscontrati? Durante le vacanze estive? Sotto l'ombrellone ha verificato i miei potenziali conflitti di interesse? E soprattutto quali sono?" chiede Boccia. E forse non solo lei. 

 

Le opposizioni

"La difesa d'ufficio del governo che arriva per bocca della presidente del consiglio viene smentita in diretta sui canali social della 'consigliera del ministro mai formalizzata' che ha pubblicato foto di alcuni documenti legati al g7 cultura che le sono stati condivisi. È la prova che quanto riportato da Sangiuliano a Meloni non corrisponde esattamente al vero e coinvolge adesso la più alta carica del governo in questa imbarazzante vicenda. Può un ministro mentire alla presidente del consiglio per cercare di auto scagionarsi da una situazione dai contorni così poco chiari?". Lo chiede la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, che aggiunge "anche la ricostruzione del ministro Sangiuliano contenuta in una lettera pubblicata oggi su La Stampa viene messa in discussione dalle repliche della 'consulente mai formalizzata' che, sempre sui social, risponde punto su punto e sostiene di non aver mai pagato un euro per i suoi viaggi con Sangiuliano dal momento che venivano organizzati direttamente dalla segreteria del ministro. Serve chiarezza, una cosa però è sotto gli occhi di tutti: la dottoressa Boccia, su cui il gabinetto del ministro avrebbe riscontrato potenziali conflitti di interessi, ha avuto accesso a informazioni sensibili e riservate sul prossimo G7 cultura e ha partecipato in più occasioni a incontri con funzionari dello stato in cui si è parlato di questioni economiche e strategiche e di investimenti culturali. A che titolo ha partecipato? Sangiuliano deve chiarire nelle sedi istituzionali. Ribadiamo la richiesta al presidente Mollicone di convocarlo in commissione con urgenza".  M5s chiede che il ministro Sangiuliano riferisca in Parlamento 

Boccia: 'Accompagnatrice, sartina? La stampa si scusi'

"La stampa mi ha definita influencer, accompagnatrice, sartina, una che si vuole accreditare, millantatrice, la Anna Delvey (truffatrice russa con cittadinanza tedesca. ndr) della politica italiana, aspirante collaboratrice, consolatrice, badante, un amore culturale. Ad oggi non ho ricevuto né le scuse da parte dei giornalisti, nonostante abbia sempre smentito tempestivamente tutte le dichiarazioni che leggevo ed ascoltavo, né le scuse di chi mi ha coinvolto ingiustamente in questa spiacevole situazione". Lo scrive in una storia su Instagram Maria Rosaria Boccia che, sempre rivolgendosi ai media chiede "gentilmente a giornalisti e fotografi di non recarsi più presso i punti vendita di proprietà della mia famiglia; non hanno nulla da dichiarare, vorrebbero lavorare serenamente". 

Capasa, diffida a Boccia per il marchio Milano Fashion Week

"Abbiamo inviato una diffida in quanto il marchio Milano Fashion Week è della Camera della moda da sempre e non può essere usato da nessun altro". Così il presidente Carlo Capasa della Cnmi, a margine della presentazione dell'evento milanese, rispondendo a chi gli ha chiesto chiarimenti sulla questione di Maria Rosaria Boccia, che sui social si definisce "presidente Fashion Week Milano Moda". "Speriamo - ha concluso - che presto scompaia quella dicitura dai social di questa signora".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza