Il governo della Mongolia ha
attribuito la decisione di non arrestare il presidente russo
Vladimir Putin durante la sua visita nel Paese alla sua
posizione di dipendenza energetica da Mosca, che rende difficile
ammanettare Putin su mandato della Corte penale internazionale
per crimini di guerra in Ucraina.
In una dichiarazione a Politico, il portavoce del governo ha
affermato che "la Mongolia importa il 95% dei suoi prodotti
petroliferi e oltre il 20% dell'elettricità dai nostri vicini,
che in passato hanno subito interruzioni per motivi tecnici.
Questa fornitura è fondamentale per garantire la nostra
esistenza e quella del nostro popolo".
"La Mongolia - ha aggiunto - ha sempre mantenuto una politica
di neutralità in tutte le sue relazioni diplomatiche, come
dimostrano le nostre dichiarazioni ufficiali fino ad oggi".
Il Paese è tra gli aderenti alla Corte penale internazionale.
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