Si è concluso con una imposizione
di cambiamento nel documento finale da parte della Cina il
Pacific Islands Forum, vertice dei 18 leader della regione
inclusi Australia e Nuova Zelanda, tenutosi questa settimana a
Tonga. L'inviato regionale della Cina, 'dialogue partner' ma non
membro del Forum, ha imposto infatti un'importante modifica del
testo del comunicato finale, nella menzione riguardante Taiwan.
Come riporta il Guardian Australia, il comunicato è stato poi
nuovamente diffuso senza il paragrafo oggetto di obiezione.
Da oltre 30 anni Taiwan ricopre lo status di 'development
partner' nel Forum, una posizione che irrita Pechino che non è
membro del gruppo regionale ma come gli Usa e diversi altri
paesi, partecipa al forum come 'dialogue partner'. Le Isole
Salomone, che promuovono più stretti legami con Pechino da
quando hanno cambiato il riconoscimento diplomatico da Taipei a
Pechino nel 2019, alla vigilia del vertice avevano sollevato
preoccupazioni verso lo status di Taiwan.
Lo speciale inviato della Cina per il Pacifico, Qian Bo,
aveva chiesto cambiamenti al comunicato, ribadendo la posizione
di Pechino secondo cui la Cina deve essere considerata come
rappresentante "per conto dell'intera Cina, includendo Taiwan e
la Cina continentale". Il comunicato è stato poi ripubblicato
stamattina sul sito del Forum senza il paragrafo su Taiwan.
In precedenza l'Australia aveva segnato una vittoria
diplomatica, ottenendo supporto per una forza multinazionale di
200 agenti dispiegati in punti di crisi, con la creazione di
quattro centri di rapid response in paesi della regione,
finanziati dall'Australia per 400 milioni di dollari (244
milioni di euro), per rafforzare il supporto di sicurezza nella
la regione.
Quest'anno hanno preso parte al vertice anche il segretario
generale dell'Onu Antonio Guterres e il vice segretario di stato
Usa Kurt Campbell. La minaccia posta dal cambiamento climatico e
l'innalzamento degli oceani sono stati tra i temi centrali del
vertice, a cui si è rivolto di persona Guterres lanciando un Sos
globale sul clima. "Sono qui per lanciare un Sos globale - Save
Our Seas - sull'innalzamento dei livelli del mare. Una
catastrofe mondiale che sta mettendo in pericolo questo paradiso
del Pacifico" ha affermato. Fondato nel 1971, il Forum
comprende Australia, Cook Islands, Federated States of
Micronesia, Fiji, French Polynesia, Kiribati, Nauru, New
Caledonia, New Zealand, Niue, Palau, Papua New Guinea, Republic
of Marshall Islands, Samoa, Solomon Islands, Tonga, Tuvalu, e
Vanuatu. L'importanza del Forum si è accresciuta negli ultimi
anni nel pieno della competizione geopolitica tra Usa e Cina per
affermare influenza nella regione.
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