Il ministro degli Esteri
venezuelano Yván Gil ha dichiarato che in una conversazione
telefonica con il suo omologo spagnolo José Manuel Albares ha
comunicato al governo di Pedro Sánchez che "non tollererà
un'escalation di aggressioni e interferenze da parte della
Spagna".
Gil ha accusato il Paese europeo di essere diventato "un
rifugio per terroristi e criminali legati al fascismo" in
Venezuela. "Il mancato riconoscimento delle nostre istituzioni
costituzionali è una linea rossa, un Guaidó 2.0 fallirà ancora.
Il nostro Paese è pronto ad intraprendere azioni per proteggere
la sua sovranità", ha aggiunto riferendosi a Juan Guaidó, l'ex
deputato che nel 2019 fu riconosciuto presidente 'ad interim' da
circa 50 paesi dopo le presidenziali del 2018, vinte da Maduro
ma non riconosciute da gran parte dei paesi europei e dagli
Stati Uniti.
"Abbiamo smantellato e rivelato un piano terroristico che
voleva attaccare il popolo, assassinare il presidente, il
vicepresidente e altri funzionari, diretto da un militare
statunitense e con persone coinvolte di origine spagnola", ha
denunciato il ministro degli Esteri venezuelano. "Queste persone
sono state pubblicamente identificate dal Ministero degli
Interni" di Caracas, ha aggiunto Gil, e "le indagini preliminari
implicano negli atti terroristici questi cittadini spagnoli, che
hanno anche legami con il Centro nazionale di intelligence
spagnolo. Questo è ciò che ho trasmesso direttamente al ministro
Albares". Il ministro degli Esteri del Venezuela ha concluso
chiedendo al governo spagnolo di "rettificare immediatamente, di
condannare senza ambiguità il terrorismo e di assumere gli
impegni che gli corrispondono nel quadro del diritto
internazionale".
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