L'ex brigatista rosso
Leonardo Bertulazzi, agli arresti in Argentina dal 29 agosto, si
è visto respingere anche in appello la richiesta di
scarcerazione presentata dalla difesa. Lo hanno confermato oggi
all'ANSA fonti della Sala 2 del Tribunale d'appello federale.
Nella sentenza pubblicata il 13 settembre a firma dei giudici
Eduardo Farah, Martin Irurzun e Roberto Boico, si afferma che
"la gravità dei reati imputati e la pena di compimento effettivo
richiesta da un altro Paese non possono essere ignorate come
indizi di una possibile fuga". In un successivo passaggio della
sentenza si evidenzia anche che "non si può ignorare che la
richiesta di detenzione ai fini di estradizione afferma che il
Bertulazzi è ricercato senza successo dallo Stato richiedente da
diversi decenni".
L'ex Br rimarrà quindi per il momento ancora detenuto in
un'unità penitenziaria della Polizia Federale mentre è ancora in
corso di valutazione la richiesta per la concessione degli
arresti domiciliari, secondo quanto riferito sempre oggi
all'ANSA da fonti del tribunale.
La difesa aveva presentato la richiesta di scarcerazione
adducendo che la revoca dello status di rifugiato emessa dalla
Commissione nazionale rifugiati (Conare) il giorno precedente
l'arresto di Bertulazzi - e che ha consentito la sua detenzione
- "non è da considerare come definitiva", in quanto è stato
presentato ricorso secondo diritto.
La giustizia italiana ha condannato Bertulazzi a 27 anni
per sequestro di persona, associazione sovversiva e banda
armata. L'ex Br è considerato tra i responsabili del sequestro
dell'ingegnere Piero Costa avvenuto a Genova nel 1977.
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