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Migranti, Cristicchi suona chitarra fatta col legno dei barconi

Migranti, Cristicchi suona chitarra fatta col legno dei barconi

Napoli: durante "Dialoghi con i giovani per il Giubileo"

NAPOLI, 10 marzo 2025, 20:37

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ha risposto in musica ad alcune delle domande che gli sono state poste, intonando le strofe accompagnato da una chitarra realizzata con il legno delle barche dei migranti. Così Simone Cristicchi ha partecipato questa sera nella basilica di San Pietro ad Aram, a Napoli, insieme alla cantante e compagna di vita Amara, alla seconda serata dei "Dialoghi con i giovani per il Giubileo", l'iniziativa promossa dall'arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia.
    La chitarra utilizzata da Cristicchi per suonare davanti a centinaia di persone, molte delle quali giovani, è stata realizzata dalla fondazione "Casa dello spirito e delle arti", che con i detenuti che lavorano nella liuteria del carcere di Secondigliano porta avanti il progetto denominato Metamorfosi.
    L'incontro è stato introdotto da don Federico Battaglia, responsabile della pastorale giovanile della Chiesa di Napoli.
    Poi Cristicchi e Amara hanno intonato "Che sia benedetta", canzone portata a Sanremo alcuni anni fa da Fiorella Mannoia e scritta proprio da Amara. A seguire, l'arcivescovo di Napoli ha letto una lettera scritta per una ragazza che tempo fa gli aveva chiesto aiuto "per le fatiche della sua età, per la fatica a trovare un senso". Da questa missiva don Mimmo Battaglia ha tratto spunto per chiedere a Cristicchi quale può essere la cura al dolore: "La mia storia inizia a dieci anni - ha detto il cantante, che all'ultimo festival ha presentato 'Quando sarai piccola' - quando è morto mio padre, che aveva solo 40 anni. In me è cresciuta la voglia di vendicarmi. Mi sentivo auto-emarginato dalla società. Poi ho preso dei fogli bianchi e ho iniziato a disegnare. Quello che realizzavo era un 'mondo perfetto'. Allo stesso tempo però stavo curando la mia ferita.
    L'arte, attraverso il disegno e poi la musica, mi ha salvato la vita. Se non avessi disegnato in maniera compulsiva sarei ancora in quella stanza". Cristicchi ha poi risposto ad alcune domande formulate dei ragazzi.
   

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