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Rivista S.Francesco, Bohl racconta mostra del Louvre su Cimabue

Rivista S.Francesco, Bohl racconta mostra del Louvre su Cimabue

L'intervista nel numero di marzo

ASSISI (PERUGIA), 10 marzo 2025, 18:37

Redazione ANSA

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"Se ci rivolgiamo a Cimabue come ad un artista geniale, uno dei più grandi della storia dell'arte, ci accorgiamo che incarna il processo di passaggio da un'astrazione, venuta dal mondo orientale, alla pittura naturalistica": a racchiudere in poche parole la straordinaria importanza nella storia dell'arte di Cenni di Pepe - meglio conosciuto come Cimabue - è Thomas Bohl, conservatore del dipartimento di Pittura del Museo del Louvre e curatore della mostra Revoir Cimabue, Aux origines de la peinture italienne.
    È dedicata proprio a uno dei maggiori pittori che hanno affrescato la Basilica di San Francesco in Assisi la sezione Arte del numero di marzo della rivista San Francesco patrono d'Italia, uscita oggi.
    Fino al 12 maggio 2025 il museo parigino ospiterà una mostra che raccoglie oltre 40 opere messe in dialogo con la Maestà e La Derisione di Cristo, entrambe sottoposte ad un importante restauro terminato alla fine del 2024. La mostra vuole mettere in luce l'eccezionale novità dello stile di Cimabue e la straordinaria inventiva con cui rinnovò la pittura, tracciando il racconto affascinante di un nuovo inizio. Senza dimenticare il forte legame che lega il pittore di Firenze con Assisi e i francescani.
    "Ciò che vorremmo dimostrare con questa esposizione - sottolinea Thomas Bohl - è che l'importanza di Cimabue è molto di più di essere il 'padre di Giotto', come viene definito.
    Invece è stato veramente l'inventore di una pittura nuova e le sue opere meritano uno sguardo acuto, uno sguardo curioso.
    Probabilmente è stato un po' dimenticato dalla storia dell'arte e dall'immaginario collettivo del grande pubblico".
    La Giornata internazionale della donna dell'8 marzo è stata inoltre l'occasione per dedicare una riflessione sul ruolo delle donne nella società e nella Chiesa, grazie al contributo della teologa e docente Cristina Simonelli.
    A partire da questo numero della rivista ha inizio la rubrica dal titolo "Accadde 100 anni fa": come nel 1922 la rivista nacque per accompagnare i lettori fino al settimo Centenario della morte di san Francesco, così, mese per mese, si racconterà quello che accadeva nel 1925, fino ad arrivare al 1926 e, dunque, al 2026, anno dell'ottocentesimo anniversario della morte di san Francesco. Nel primo numero della rubrica si racconta l'inizio della "medievalizzazione" della città di Assisi in vista della grande ricorrenza del 1926.
   

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