Acclamati per la loro
virtuosità e lo charme irresistibile, i King's Singers sono uno
dei complessi vocali più autorevoli sulla scena musicale
internazionale: il gruppo di Cambridge sarà al Teatro Valli di
Reggio Emilia l'11 marzo alle 20.30 per la stagione dei concerti
della Fondazione I Teatri. Il successo di questo gruppo
britannico si basa su un organico fisso di sei cantori (due
controtenori, un tenore, due baritoni e un basso), che pratica
il canto "a cappella" fin dagli anni '60, non di rado nutrito di
effetti speciali, e con un repertorio estremamente vario. Quello
proposto dai King's Singers al Valli è un florilegio del
repertorio canoro dal Rinascimento alla contemporaneità. Non una
semplice antologia, ma un programma che rivela una certa
coerenza interna, ricco di sfumature e con un raffinato gusto
per gli accostamenti, tenuto assieme anche da una comune
appartenenza al periodo pasquale dei brani più antichi. Nella
prima parte si alternano con regolarità i brani scritti
appositamente per i King's Singers dal compositore britannico
Geoffrey Poole, esponente della tradizione della musica vocale
inglese, con quelli dei maestri William Byrd, Pierluigi da
Palestrina e Hans Leo Hassler, e di compositori novecenteschi
come Edward Bairstow e Maurice Duruflé, fino ai contemporanei
Arvo Pärt e Judith Bingham, unica donna del folto elenco. La
seconda parte vede invece un omaggio a Ravel per i 150 anni
dalla nascita, uno dei tanti capolavori liederistici di Schubert
e un affascinante incrocio tra due autori rinascimentali come
Jacques Arcadelt e Orlando di Lasso, che incorniciano un
compositore novecentesco come il brasiliano Heitor Villa-Lobos.
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