Il Tribunale di Trieste ha
"affermato il diritto di Martina Oppelli a ricevere,
dall'Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina, una
rivalutazione delle sue condizioni per verificare se soddisfa o
no il requisito del trattamento di sostegno vitale - 'sentenza
Cappato' - per accedere a morte volontaria assistita". Lo rende
noto l'associazione Coscioni. L'Asugi aveva negato che Oppelli
fosse dipendente da trattamento di sostegno vitale, ma Martina,
da sola non può mangiare, bere, muoversi né assumere farmaci".
L'Asugi ha da oggi 30 giorni per le verifiche, poi dovrà pagare
500 euro a Martina per giorno di ritardo oltre a spese di
giudizio".
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