La cronaca raccontata
attraverso la letteratura contemporanea, l'ecologia del
linguaggio per raccontare la guerra, la società, i sentimenti.
Si ispira a Lucrezio "Con le parole non con le armi", l'evento
'SetteSere, SettePiazze, SetteLibri' diretto da Giacomo Mameli
che chiama a raccolta a Perdasdefogu, in Ogliastra, e in altri
centri della Sardegna, dal 29 luglio al 4 agosto, scrittori di
saggi e narrativa, giornalisti, istituzioni e associazioni "per
affrontare la contemporaneità con la sua ricchezza e complessità
con un linguaggio etico, sostenibile".
Il festival accende i riflettori sull'attualità e i suoi temi
scottanti. "I nuovi corsi mondiali della politica, il dramma dei
curdi, la guerra in Ucraina, i disagi sociali e i nuovi
linguaggi per raccontarli", ha spiegato Giacomo Mameli. La 14/a
edizione si snoda tra 52 eventi, 36 autori, 78 relatori e otto
musicisti. Apertura in piazza Cent'anni di solitudine, col
ricordo di Gabriel Garcia Màrquez a dieci anni dalla morte e il
ritratto di due compiante scrittrici sarde, Maria Giacobbe,
autrice di "Diario di una maestrina", e l'opinionista e
scrittrice Michela Murgia.
Organizzato dalla Proloco di Perdasdefogu, sarà anticipato da
un ampio pre festival che parte da Pesaro, Capitale italiana
della Cultura, il 12 luglio, dove saranno protagonisti il
giornalista Lucio Luca e l'ex rettore di Bologna Ivano Dionigi.
Dalle 21 le vie del centro saranno animate dalla sfilata in
abito tradizionale del gruppo folk di Perdasdefogu. Il cuore
della manifestazione sono gli incontri nelle piazze del paese
sardo. Tra gli ospiti Nicola Lagioia, Cristina Casiraghi, Pier
Giorgio Pulixi, lo scrittore curdo Fariborz Kamkari, Gad Lerner,
"con la sua pillola su Gaza oggi", ha detto Mameli. Poi ancora,
Lucio Luca, Lorenzo Cremonesi, Graziella Monni, Federico Fubini,
Sigfrido Ranucci, il presidente della Conferenza episcopale
sarda Antonello Mura, il leader della Confindustria Giovanni
Bitti, Antonio Solinas ceo di AbInsula. Tra gli ospiti anche
Pina Ligas, Giuliano Tramaloni, Luca Bianchini, Matteo Porru,
Cristina Caboni, Milena Agus e la poetessa Anna Cristina Serra.
Il giornalista Giovanni Floris mette in luce "l'importanza della
lettura, della comprensione, dello strumento intellettuale per
la soluzione dei conflitti".
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