"Se vuoi cambiare il mondo, hai bisogno degli strumenti per farlo". Anche per questo, secondo il rettore dell'università per la pace dell'Onu, Francisco Rojas Aravena, è necessaria una facoltà di intelligenza artificiale per formare i leader del futuro. E, grazie al comitato promotore per la sua creazione, guidato dallo scrittore e giornalista Sergio Bellucci e attivo ormai da un anno, potrebbe presto diventare una realtà proprio a Roma. Si tratterebbe di una base regionale di Upeace, l'ente di formazione guidato da Rojas Aravena con sede principale in Costa Rica, fondato 44 anni fa con una risoluzione delle Nazioni Unite. E che da allora forma i cosiddetti decision e policy maker, coloro che - al governo, per vie diplomatiche, attraverso organizzazioni non governative e così via - determinano ed elaborano gli orientamenti delle politiche locali e mondiali. "Non ci interessa la parte di sviluppo dell'IA, l'aspetto ingegneristico", spiega all'ANSA il rettore, che in questi giorni è a Roma per alcuni incontri istituzionali dedicati alla facoltà. "Vogliamo formare i nostri alunni sul suo impatto sociale, nei processi di pace, nella guerra, nelle relazioni diplomatiche", chiarisce. Insomma, "capire i problemi che comportano queste tecnologie - afferma Rojas Aravena - e prendere anche gli aspetti positivi, cercando di bilanciare le due cose". Non un politecnico, dunque, ma una sorta di scuola di alta formazione aperta a tutti, non solo ai membri dell'Onu. Tra i temi da trattare, oltre agli aspetti scientifici (e le loro implicazioni in ogni settore, da quello militare alla medicina), quelli legislativi, legali, creativi. "Vorremmo cominciare con dei corsi brevi durante il secondo semestre - dichiara -.
Abbiamo appena finito tre importanti seminari sull'intelligenza artificiale. Il prossimo anno vorremmo promuovere almeno una winter e una summer school per le persone in Europa e non solo, ponendo così le basi per un corso post-laurea". Secondo il progetto, dovrà essere un posto dove far incontrare i professori più competenti e le migliori menti. Con la speranza di farne rimanere in Italia qualcuna, che sia in aziende, in enti locali e nazionali o organizzazioni interessate a questi temi. In questi giorni Rojas Aravena ha incontrato i rettori dell'università Roma Tre e della Lateranense, con cui valuta possibili prospettive di collaborazione scientifica e didattica. "Sono molto contento per il risultato di questi giorni - commenta -: crediamo che qui ci sia molto spazio per lo sviluppo di un nuovo modo di pensare e di elaborare politiche sull'intelligenza artificiale".
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