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Ravasi, i giovani hanno lo sguardo di Gesù sulla natura

Ravasi, i giovani hanno lo sguardo di Gesù sulla natura

Il Cardinale ha inaugurato il 18 settembre Pordenolegge 2024

PORDENONE, 18 settembre 2024, 18:56

Redazione ANSA

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(di Mauretta Capuano) La sensibilità dei giovani sui temi ecologici "decisamente maggiore rispetto a quella degli adulti", la sempre maggiore incapacità di stupirsi e meravigliarsi. Il Cardinal Gianfranco Ravasi invita a riflettere sull'importanza del nostro rapporto con la natura e l'ecologia nel giorno d'apertura di Pordenonelegge, la festa del libro e da questa edizione anche della libertà, che s'inaugura stasera con una conversazione sul tema 'In principio: creazione ed ecologia' tenuta dal Cardinale.
    "Noi siamo stati formati soprattutto con l'idea che questo patrimonio lo dobbiamo coltivare e quindi sviluppare. Pensiamo che cosa sono riuscite a creare da questo punto di vista la tecnica e la scienza. Noi però abbiamo perso la capacità di stare insieme a questo mondo, di considerare un po' la terra come sorella nella quale si deve vivere e respirare. I giovani invece hanno tante volte un po' lo sguardo di Gesù il quale non passa dall'alto delle menti, attraverso le riflessioni, ma parte dai piedi delle persone che camminano nel mondo e parla dei semi, dei pesci, della vita quotidiana proprio come sentono i giovani che vivono questa realtà concretamente e la vedono di volta in volta sempre più ferita" dice all'ANSA il Cardinale Ravasi.
    C'è un contatto tra scienza e spiritualità? "La spiritualità di sua natura non è decollare dalla realtà verso cieli mitici e mistici. L'autentica spiritualità in tutte le religioni è il rapporto o con il tempo o con lo spazio. Quindi con realtà che sono concrete, create, finite. È per questo motivo che è necessario che la vera spiritualità riesca prima di tutto a trovare quell'alfabeto che Dio ha scritto nell'interno della realtà creata, materiale e al tempo stesso sia capace di comprendere che in questa realtà materiale c'è un protagonista, che è pur sempre l'uomo consapevole di questa sua funzione, il quale aiuta e fa sì che tutta questa realtà acquisti un valore simbolico. Noi abbiamo perso la capacità di comprendere il valore simbolico della realtà e quindi un valore che va oltre le dimensioni cellulari, fisiche. In questo senso è importante la spiritualità" sottolinea Ravasi. Tutti temi ai quali Il Cardinale ha dedicato Il grande libro del creato. Bibbia ed ecologia (San Paolo), uscito tre anni fa. "È necessaria una riflessione non soltanto sulla scena del mondo come fanno la scienza, la tecnologia, ma una interpretazione del senso del mondo in cui siamo. È per questo che il contributo della filosofia, della teologia, dell'arte e della poesia sono importanti per capire che senso ha tutta questa realtà in cui siamo immersi, che non è soltanto la nostra casa comune, cioè il mondo, la terra, ma è anche quell'elemento sconcertante e misterioso che è l'infinito cosmico".
    Perché è importante la meraviglia? "Ai nostri giorni abbiamo perso la dimensione dello stupore, anche perché indubbiamente è fondamentale il contributo della scienza". Ma, spiega il Cardinal Ravasi, "la scienza spiega il fenomeno, ciò che appare, che sta sulla superficie, giustamente. Cerca infatti di trovare i meccanismi che regolano questa realtà concreta. Dall'altra parte però non abbiamo solo un canale di conoscenza che è quello della razionalità, della scienza, abbiamo anche un canale di conoscenza che è quello dell'amore, della spiritualità, dell'arte. Se vogliamo conoscere bene il luogo in cui siamo abbiamo bisogno anche di usare quegli altri canali di conoscenza che ci fanno meravigliare e quindi scoprire il senso di tutto questo".
   

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